Commento al Vangelo: Gesù arriva in tempo

Vangelo e commento del mercoledì della 13ª settimana del tempo ordinario. Di fronte al rifiuto di quella intera città, vogliamo che i nostri concittadini, attraverso la nostra amicizia, conoscano e amino sempre di più Gesù.

Vangelo (Mt 8, 28-34)

Giunto all'altra riva, nel paese dei Gadareni, due indemoniati, uscendo dai sepolcri, gli andarono incontro; erano tanto furiosi che nessuno poteva passare per quella strada. Ed ecco, si misero a gridare: «Che vuoi da noi, Figlio di Dio? Sei venuto qui a tormentarci prima del tempo?». A qualche distanza da loro c'era una numerosa mandria di porci al pascolo; e i demoni lo scongiuravano dicendo: «Se ci scacci, mandaci nella mandria dei porci». Egli disse loro: «Andate!». Ed essi uscirono, ed entrarono nei porci: ed ecco, tutta la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare e morirono nelle acque. I mandriani allora fuggirono e, entrati in città, raccontarono ogni cosa e anche il fatto degli indemoniati. Tutta la città allora uscì incontro a Gesù: quando lo videro, lo pregarono di allontanarsi dal loro territorio.


Commento

Siamo approdati, con Gesù a bordo, all’altra riva del mare di Galilea e lo accompagniamo sino a Gadara, paese dei gentili. Il Signore vuole portare la Buona Novella anche lì, perché “per Lui non c’è preferenza di persone” (Sir 35, 13). Mentre siamo con Lui, possiamo essere testimoni di una delle situazioni più difficili: due indemoniati furiosi dinnanzi alla presenza inaspettata di Gesù. I demoni non sanno che Dio è Amore (1Gv 4, 16), e neppure sanno che il Cuore di Gesù incarna questo Amore per tutta l’umanità; però, riconoscono in quell’Uomo l’esorcista implacabile: già molti demoni sono stati da Lui sottomessi e, quando lo vedono difendere gli uomini dal potere maligno, sono furiosi per l’invidia. Nei loro piani non rientra che Gesù possa percorrere chilometri, attraversare mari per “giungere in tempo” a scacciarli.

Per noi, la scena rimane inquietante: gli uomini vengono liberati e, al posto loro, viene posseduto un branco di porci che, per la legge ebraica, erano animali impuri. Perché l’uomo è chiamato alla purezza, alla santità; il suo corpo non è un luogo per demoni. Per questo Gesù usa tutto il suo potere per liberare quegli uomini. Per loro, per ogni uomo, per ogni donna, darà la sua vita sulla Croce, riscattandoci dal peccato e dal potere del maligno. Dal suo Cuore aperto usciranno il sangue e l’acqua che purificheranno il mondo.

Assieme alla meraviglia di vedere quegli uomini liberi, giunge la pena per il rifiuto di Gesù da parte degli abitanti di Gadara. Per loro l’esorcismo è anche un duro richiamo, perché erano indifferenti alle tristi condizioni di quei due loro concittadini. Vivevano alle loro spalle, con una impurità anche più grande di quella degli stessi animali.

Se in qualche momento della nostra vita, di fronte alla sofferenza degli altri, abbiamo la tentazione di guardare dall’altra parte, corriamo al Sacratissimo Cuore di Gesù: vi scopriremo “tesori inesauribili di amore, di misericordia, di tenerezza”[1]. E saremo in grado di farci carico delle ferite di questo mondo, di diventare misericordiosi come il Padre celeste (cfr. Lc 6, 36).

Josep Boira


[1] San Josemaría, È Gesù che passa, n. 162 (omelia “Il Cuore di Cristo, pace dei cristiani”).