Mercoledì, commento al Vangelo: Fede e gratitudine

Vangelo e commento del mercoledì della 32.a settimana del tempo ordinario.

Vangelo (Lc 17, 11-19)

Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samaria e la Galilea. Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce:

— Gesù, Maestro, abbi pietà di noi!

Appena li vide, Gesù disse loro:

— Andate a presentarvi ai sacerdoti.

E mentre essi andavano, furono purificati. Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un samaritano. Ma Gesù osservò:

— Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?

E gli disse:

— Alzati e va’; la tua fede ti ha salvato!


Commento

Gesù percorre con i suoi discepoli la strada che porta a Gerusalemme e incontra questi dieci lebbrosi. Essi si rivolgono a lui gridando a distanza, perché secondo la legge di Mosè i lebbrosi vivevano in disparte (cfr. Lv 13, 45-46) per evitare contagi. Per questo motivo mantengono le distanze.

Il Signore, raccomandando loro di recarsi dal sacerdote, come era previsto dalla stessa legge (cfr. Lv 14, 2 e ss.) per quelli che fossero stati guariti dalla lebbra, dimostra che saranno guariti. Si racconta che erano dieci e che ne ritorna indietro solo uno, che tra l’altro era samaritano - tra i samaritani e i giudei c’era inimicizia e non si parlavano (cfr. Gv 4, 9) -. Uno solo ritorna indietro per rendere grazie e gloria a Dio. Degli altri nove non ci viene detto nulla. Invece, a quello che è tornato indietro per ringraziare, il Signore dice che la sua fede lo ha salvato.

Certe volte può succedere a noi come a quei nove. Abituarci all’azione di Dio in noi, magari sin dall’infanzia può farci perdere di vista la grandezza incommensurabile dei doni di Dio. Al contrario, vi sono persone vissute per molto tempo lontane da Dio, spesso per semplice ignoranza, che quando scoprono l’azione di Dio in loro, si sentono turbati e si prostrano interiormente davanti a Dio per ringraziare.

Chiediamo al Signore di imparare dal lebbroso samaritano. Chiediamo di non smettere mai di sorprenderci, di meravigliarci, dell’azione di Dio in noi.

Sebastián Puyal