Commento al Vangelo: Cento volte tanto

Vangelo e commento del martedì dell’8ª settimana del tempo ordinario. Riceverete già in questo mondo “cento volte tanto”. Gesù, oggi, ci invita a considerare il privilegio di essere componenti della famiglia cristiana e a non dimenticare che Dio non si lascia superare in generosità, compensando abbondantemente i sacrifici e le rinunce che abbiamo fatto per seguirlo.

Vangelo (Mc 10, 28-31)

Pietro allora prese a dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà. Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi».


Commento

Il vangelo di oggi comincia con le parole che Pietro rivolge a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Ha detto questo, perché poco prima il Signore li aveva avvertiti su quanto fosse difficile entrare nel Regno di Dio (cfr. v. 24), specialmente per coloro che non fossero disposti a rinunciare alle loro comodità per seguirlo.

Era già tempo che Pietro e gli altri discepoli seguivano il Signore nei suoi viaggi e, avevano sperimentato nella loro carne la gioia e i sacrifici che questo comportava. Ascoltando le dure parole di Gesù, il futuro pastore della chiesa venne preso dai dubbi e, forse, anche dall’inquietudine, perché Lui e gli altri, a differenza dell’uomo ricco, avevano rinunciato a tutto per seguire il Maestro.

Rispondendogli, Gesù lo rasserena ricordandogli che, anche se il cammino dei discepoli esige la disponibilità a prendersi sulle spalle la croce di ogni giorno, in realtà questo vuol dire rinunciare a tutto ciò che non va d’accordo con la nuova famiglia alla quale ormai appartengono, che è composta da molti più fratelli, sorelle, madri e figli (v. 30).

Gesù invita Pietro a riflettere che la strada intrapresa è veramente bella e che i tanti sacrifici che essa esige nel corso della vita non sono né arbitrari né hanno un obiettivo per se stesso negativo, ma che ci preparano ad essere degni membri della famiglia divina.

Oggi, ci viene ricordato che siamo chiamati a questa comunione di amore. Per questo, quando ci sembra che nella nostra vita cristiana le rinunce contano più delle soddisfazioni, possiamo ricordarci le promesse del Signore e chiedergli che ci aiuti a renderci conto che il cento per uno lo sperimentiamo quando, con vera gioia, sappiamo condividere la vita con chi ci sta accanto, sapendoci parte di questa grande famiglia, la famiglia di Dio.

Martín Luque