Commento al Vangelo: Santi Timoteo e Tito

Vangelo e commento nella festa dei santi Timoteo e Tito.

Vangelo (Lc 10, 1-9)

Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: «Pace a questa casa!». Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all'altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: «È vicino a voi il regno di Dio».


Commento

Oggi la liturgia celebra la festa dei santi Timoteo e Tito. Il vangelo di oggi ci presenta un momento cruciale della vita pubblica di Gesù: quello della partecipazione dei discepoli alla sua missione. Il Maestro, dopo averli istruiti e dopo aver dato loro il suo esempio, li invia per estendere e fare conoscere a tutti la notizia del Regno di Dio. Luca ci dice che Gesù vuole diffondere il suo messaggio in ogni direzione e invia sempre più persone a “spargere la semente” (8, 5). Nel capitolo precedente, inviava i dodici (9, 1); un poco dopo, invia alcuni messaggeri (9, 53); in questa occasione, altri 72 sono mandati in missioni.

Questo mandato è stato l’inizio della diffusione del buon odore di Cristo che tanti cristiani e cristiane faranno per il mondo. Gesù ci invia tutti ricordando, tuttavia, che la maniera giusta di portare avanti il nostro impegno è la preghiera, perché è Dio che chiama personalmente gli operai, è Dio che dice come e quando spargere la semente, è Dio che accende in noi il desiderio che sempre più persone ricevano la grazia e la gioia della fede.

San Josemaría, nel considerare il comune compito della diffusione del vangelo, ci invitava a meditare: «Vedevamo, mentre parlavamo, le terre di quel continente. — Gli occhi ti si accesero di luci, la tua anima si colmò di impazienza e, con il pensiero a quelle genti, mi dicesti: sarà possibile che dall’altro lato di questi mari la grazia di Cristo diventi inefficace? Poi tu stesso ti desti la risposta: Egli, nella sua bontà infinita, vuole servirsi di strumenti docili» (Solco, n. 181).

Chiediamo oggi, nella festa dei santi Timoteo e Tito, che siano molti gli operai per la messe, che sappiano essere molto uniti a Dio con la preghiera e interamente disposti a mettersi nelle sue mani per la missione alla quale vengono inviati.

Martín Luque

Martín Luque