Venerdì, commento al ​​Vangelo: La Volontà di Dio

Vangelo del venerdì della 2.a settimana di Avvento e commento al vangelo.

Vangelo (Lc 11, 16-19)

In quel tempo, Gesù disse alle folle:

— A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano: “Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!”. È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: “Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori”. Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie.


Commento

In questo passo del Vangelo Gesù rimprovera coloro che ascoltavano la sua predicazione e vedevano il suo comportamento per il fatto che non apprezzavano nulla di quello che egli faceva: accusavano Giovanni “che non mangia e non beve” e Gesù di essere “un mangione e un beone”. Perciò Gesù finirà col rimettersi alle sue “opere” (v. 19): saranno esse che accrediteranno la verità del suo essere e della sua missione.

Certe volte il nostro cuore può essere simile a quello di questi contemporanei del Signore, se nel nostro cuore non abbiamo la profonda decisione di compiere la volontà di Dio. Se non abbiamo questa disposizione interiore non saranno mai sufficienti le luci nell’orazione né le argomentazioni che ci aiutino a compiere la Volontà di Dio.

Viceversa, quando vogliamo veramente che la Volontà di Dio si compia nella nostra vita, come nascono facilmente nella nostra orazione le decisioni di estirpare in noi tutto ciò che non va e che sappiamo che offende Dio. Nasce anche il desiderio di crescere in generosità e nell’amore a Dio; avremo le luci sufficienti per adeguarci completamente alla Volontà di Dio.

Sebastián Puyal