Commento al Vangelo del 13 maggio: Nostra Signora di Fatima

Vangelo e commento per la festa della Madonna di Fatima.

Vangelo (Lc 11, 27-28)

Mentre diceva questo, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!». Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!».


Commento

Oggi, nella Chiesa celebriamo la festa della Madonna di Fatima. La liturgia ha voluto che meditassimo la meravigliosa lode che Gesù ha rivolto a sua Madre.

Il contesto di queste parole è la conclusione di una lunga conversazione di Gesù con la folla. I discepoli avevano chiesto a Gesù di insegnare loro a pregare e Gesù aveva risposto con il Padre Nostro. Continua poi con alcuni esempi che sottolineano la necessità di pregare con fiducia nostro Padre Dio. Nel corso della conversazione si scontra con l’incredulità di alcuni che non vogliono credere in Lui.

Gesù nella folla constata atteggiamenti differenti: alcuni mostrano incredulità e altri entusiasmo. Così la donna che in mezzo alla folla, alza la voce e grida con fervore: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!». Quella donna aveva saputo riconoscere nel Signore qualcosa di straordinario e, forse, era gioiosamente sorpresa per ciò che vedeva e ascoltava da Gesù.

Il Signore, rispondendole, ci invita a cercare un motivo più soprannaturale: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!». Questa risposta di Gesù ha il valore di una grande lode a sua Madre.

Gesù sa molto bene che ci sono molti che cominciano con grande entusiasmo ma che non sanno perseverare. Ed è per questo che il Signore invita a edificare su un terreno sicuro, a porre le fondamenta sulla roccia (cfr. Lc 6, 47-49), non solo ascoltandolo e dichiarando con le parole il proprio amore, ma anche vivendo e mettendo in pratica il suo insegnamento.

Il Maestro ci propone l’esempio di Maria. Ella è stata sempre fedele ai piani di Dio, il suo agire è stato sempre una risposta amorosa ai disegni di Dio. Per questo il Signore la ricolmò di grazie e volle lasciarci Maria come Madre. Una madre che intercede per i suoi figli. E la sua intercessione continua sino ai nostri giorni, come vediamo nel messaggio di Fatima.

Il 13 maggio del 1917, tre bambini: Lucia, Francesco e Giacinta, rispettivamente di 10, 9 e 7 anni, conducevano un piccolo gregge nella Cova di Iría. Verso mezzogiorno, dopo che avevano recitato il rosario, apparve loro una «Signora più luminosa del sole» con un bianco rosario nelle mani. E iniziò un appassionante dialogo tra la Vergine Maria e Lucia: «Signora, da dove vieni?». «Vengo dal Cielo», è stata la risposta. Tra il mese di maggio e quello di ottobre si susseguirono sei apparizioni della Madonna. Chiese loro di recitare il Rosario tutti i giorni, e di fare penitenza. Nell’ultima apparizione del 13 ottobre, alla presenza di circa 70.000 persone, oltre a fare il miracolo del movimento del sole, la Vergine disse loro che era la «Signora del Rosario» e che costruissero là una Cappella in suo onore.

San Josemaría si fece eco del messaggio di Maria e volle trasmetterlo a tutti i suoi figli nell’Opus Dei. Si recò a Fatima molte volte. Ogni volta andava alla cappellina e si inginocchiava ai piedi dell’immagine della Madonna per implorare la sua intercessione.

La Vergine ci ha chiesto di recitare il Rosario per la pace e per il perdono dei peccati. Accorriamo alla chiamata di Maria, preghiamo con fede questa potente preghiera, implorando che ci porti ad ascoltare e custodire nella nostra vita la parola di Dio.

Martín Luque