Viaggio del Papa in Polonia: “Rimanete saldi nella fede”

Benedetto XVI ripercorre le orme di Giovanni Paolo II nella sua visita in Polonia. Offriamo una selezione dei suoi discorsi di questi ultimi giorni.

Messa nella Piazza della Vittoria: “Affidandoci a Cristo non perdiamo niente, ma acquistiamo tutto”

“Vorrebbero falsificare la parola di Cristo e togliere dal Vangelo le verità, secondo loro, troppo scomode per l’uomo moderno. Ogni cristiano è tenuto a confrontare continuamente le proprie convinzioni con i dettami del Vangelo e della Tradizione della Chiesa nell’impegno di rimanere fedele alla parola di Cristo, anche quando essa è esigente e umanamente difficile da comprendere”.

"Non dobbiamo cadere nella tentazione del relativismo o dell’interpretazione soggettivistica e selettiva delle Sacre Scritture. Solo la verità integra ci può aprire all’adesione a Cristo morto e risorto per la nostra salvezza".

"La fede consiste in un intimo rapporto con Cristo. Amare Cristo vuol dire fidarsi di Lui anche nell’ora della prova. (...) Affidandoci a Cristo non perdiamo niente, ma acquistiamo tutto. Nelle sue mani la nostra vita acquista il suo vero senso. (...) AmarLo significa restare in dialogo con Lui, per conoscere la sua volontà e realizzarla prontamente".

"Vivere la propria fede come rapporto d’amore con Cristo significa anche essere pronti a rinunciare a tutto ciò che costituisce la negazione del suo amore. (...) La fede in quanto adesione a Cristo si rivela come amore che spinge a promuovere il bene che il Creatore ha inserito nella natura di ognuno e ognuna di noi, nella personalità di ogni altro uomo e in tutto ciò che esiste nel mondo".

Incontro con il Consiglio Ecumenico Polacco: La carità, inizio dell’unità

"Non possiamo dimenticare l’idea essenziale che fin dall’inizio costituì il fondamento molto forte dell’unità dei discepoli: “all’interno della comunità dei credenti non deve esservi una forma di povertà tale che a qualcuno siano negati i beni necessari per una vita dignitosa”. Questa idea è sempre attuale, (...) accettare le sfide caritative contemporanee dipende in grande misura dalla nostra reciproca collaborazione. (...)Tutti possiamo inserirci nella collaborazione a favore dei bisognosi, sfruttando questa rete di reciproche relazioni, frutto del dialogo tra noi e dell’azione comune".

"Tra le comunità cristiane, chiamate a testimoniare l’amore, la famiglia occupa un posto particolare. Nel mondo di oggi, nel quale si stanno moltiplicando relazioni internazionali ed interculturali, sempre più spesso si decidono a fondare una famiglia giovani provenienti da diverse tradizioni, da diverse religioni, da diverse confessioni cristiane. Più volte (...) è una decisione difficile che comporta vari pericoli riguardanti sia la perseveranza nella fede sia la costruzione futura dell’ordine familiare, come anche la creazione di un clima di unità della famiglia. (...)Tuttavia, proprio grazie alla diffusione su una più vasta scala del dialogo ecumenico, la decisione può dare origine al formarsi di un laboratorio pratico di unità".

Incontro con i sacerdoti nella cattedrale di Varsavia: “Esperti nella vita spirituale”

"Non lasciamoci prendere dalla fretta, quasi che il tempo dedicato a Cristo in silenziosa preghiera sia tempo perduto (...) Non bisogna scoraggiarsi per il fatto che la preghiera esige uno sforzo, né per l’impressione che Gesù taccia. Egli tace ma opera".

 

"In un mondo in cui c’è tanto rumore, tanto smarrimento, c’è bisogno dell’adorazione silenziosa di Gesù nascosto nell’Ostia. Siate assidui nella preghiera di adorazione ed insegnatela ai fedeli. In essa troveranno conforto e luce soprattutto le persone provate".

"I fedeli attendono soltanto una cosa: che siano degli specialisti nel promuovere l’incontro dell’uomo con Dio. Al sacerdote non si chiede di essere esperto in economia, in edilizia o in politica. Da lui ci si attende che sia esperto nella vita spirituale". 

"I fedeli si attendono da lui è che sia testimone dell’eterna sapienza, contenuta nella parola rivelata. La sollecitudine per la qualità della preghiera personale e per una buona formazione teologica porta frutti nella vita. Cristo ha bisogno di sacerdoti che siano maturi, virili, capaci di coltivare un’autentica paternità spirituale".

"Occorre perciò imparare a vivere con sincerità la penitenza cristiana. Praticandola, confessiamo i peccati individuali in unione con gli altri, davanti a loro e a Dio".

"Servite tutti; siate accessibili nelle parrocchie e nei confessionali, accompagnate i nuovi movimenti e le associazioni, sostenete le famiglie, non trascurate il legame con i giovani, ricordatevi dei poveri e degli abbandonati".