Una famiglia di famiglie in vacanza

Organizzare le vacanze a volte può essere un vero stress, che sia d’estate o d’inverno. Da alcuni anni genitori e amici dell’Opus Dei organizzano delle vacanze a misura di famiglia. In questa intervista tre papà e due figlie ci raccontano la loro esperienza durante queste vacanze famigliari.

Mare o montagna? Relax o avventura? Organizzare le vacanze a volte può essere un vero stress! Da alcuni anni, però, genitori e amici dell’Opus Dei organizzano delle vacanze a misura di famiglia. Ma queste “vacanze famigliari" sono veramente piacevoli, rilassanti e adatte a tutti?

Per scoprirlo, abbiamo intervistato alcune persone che vi hanno preso parte. Ecco cosa ci hanno risposto:

Chi ti ha parlato delle vacanze famigliari? Con chi sei andato e dove?

«Siamo amici di una delle coppie promotrici di queste vacanze: ce ne parlarono loro. - racconta Luca, impiegato e papà di quattro figli - L’idea ci piacque, così ci siamo detti “proviamo”. Anche perché le nostre figlie frequentavano le scuole FAES, e tra le famiglie se ne parlava spesso. Era il 2012 e andammo a Tonezza del Cimone, in Veneto».

«Ci hanno invitato degli amici di famiglia. - risponde Marta, studentessa universitaria - Siamo stati a Ovindoli, a gennaio di due anni fa, e abbiamo alloggiato al Casale delle Rocche, un bellissimo edificio di montagna gestito dall’Associazione Centro ELIS. Con noi c’erano anche altre famiglie, tra cui i miei zii e cugini».

«Io onestamente sono andata perchè doveva essere una settimana di sci, e io amo sciare. - dice Miriam, studentessa universitaria - La mia unica intenzione era sciare, godermi la vacanza e godermi la pace. Quando arrivammo ad Ovindoli, però, la neve non c’era. - aggiunge Miriam - Eppure, con mia grande sorpresa, si è rivelata essere una bellissima vacanza».

«Ormai sono quattro anni che io e la mia famiglia partecipiamo alle Vacanze familiari. - spiega Thomas, papà di tre bambini che lavora in una casa di investimento - Andiamo sempre nello stesso posto, in Piemonte, a San Sicario, un paese di montagna poco prima di Courmayeur. Abbiamo deciso di andarci dopo che una famiglia che conoscevamo qui a Roma ci aveva raccontato quanto fosse stata bella e intensa l’esperienza vissuta l’estate precedente».

«Me ne ha parlato un mio collega, Federico. - racconta Marco, avvocato e papà di tre figli - L’idea di trascorrere del tempo di relax e di riposo con altre famiglie mi è piaciuta subito. Anche perché permetteva ai bambini di stare insieme, giocare e conoscere una realtà della Chiesa vissuta in modo semplice e sereno».

«Siamo stati a San Sicario, vicino an Sestriere aggiunge Marco - La struttura era la stessa dove in passato avevano alloggiato numerosi atleti, e infatti c’erano molti campi sportivi».

Come sono organizzate le giornate?

«La sveglia era presto, intorno alle 7:30, e facevamo colazione tutti insieme. - spiega Marta - Dopo una preghiera del mattino, ognuno poteva scegliere liberamente come trascorrere la giornata».

«Noi ragazzi, per lo più, facevamo camminate nei boschi. - continua Marta - In realtà, erano state organizzate anche delle giornate di sci, ma purtroppo quell’anno non c’era neve. Nonostante questo, siamo riusciti a fare delle piacevoli escursioni e gite.
Una delle più belle è stata quando, insieme a mia sorella e ad altre due ragazze, abbiamo trovato un punto con molto ghiaccio e ci siamo lanciate giù per le discese con gli slittini: è stato davvero divertente!»

«Oltre alle classiche gite ed escursioni – racconta Luca – le giornate erano pensate per offrire qualcosa di bello a tutta la famiglia. La sera, dopo cena, erano previste anche alcune attività di formazione dedicate a noi adulti. Un paio di volte, ad esempio, invece di guardare un film, chi lo desiderava poteva partecipare a brevi sessioni di orientamento familiare: occasioni semplici ma preziose per riflettere su temi educativi e sul valore della vita in famiglia».

«C’erano anche momenti di intrattenimento molto spontanei. - prosegue Luca - Un papà che ha la passione per la magia una sera ha organizzato un bellissimo spettacolo, mentre un altro, che è cantautore, si è esibito con delle canzoni. E poi, per chi voleva trattenersi ancora un po’, lo spazio comune, un grande salone con giochi in scatola a disposizione, diventava il luogo dove continuare a stare insieme in allegria».

«La mattina facevamo passeggiate e trekking. - racconta Miriam - Dopo il pranzo, che per lo più era al sacco, tornavamo al Casale, perché, essendo inverno, faceva subito buio e freddo.»

«I pomeriggi - continua Miriam - erano organizzati sempre in modo diverso: abbiamo fatto una passeggiata a cavallo, abbiamo visitato il centro di Ovindoli e girato per i mercati natalizi. Per chi, come me, aveva da preparare degli esami, c'era anche la possibilità di rimanere in sala di studio per studiare».

«Abbiamo fatto molte gite e camminate in montagna. - racconta Marco - I sentieri erano molto belli ed erano adatti proprio a tutti: gli organizzatori, infatti, avevano previsto varie tappe, soprattutto per i “merenderos”, ovvero coloro che preferivano fermarsi prima e riposarsi nella natura».

«Una sera - continua Marco - abbiamo acceso il falò e dopo cena, davanti a una grappa, sono nati bei discorsi, spontanei e arricchenti. Per un genitore giovane, che inizia a porsi domande sul futuro dei figli, che inizia a dover fare scelte, anche educative, avere un confronto con mamme e papà che ci sono già passati, è sempre utile».

Qual è un ricordo speciale che porterai sempre nel cuore?

«Mia moglie - racconta Luca - sta seguendo una terapia da alcuni anni: per questo motivo, durante la vacanza siamo dovuti tornare a Milano. Noi eravamo in difficoltà perché non sapevamo a chi affidare i nostri quattro figli, ma le altre famiglie si sono rese disponibili e se ne sono prese cura. È stato un gesto davvero bello, lo porterò sempre nel cuore».

«Una sera, noi ragazzi - spiega Marta - abbiamo deciso di farci dei ritratti e disegnarci a vicenda. E' stato molto divertente e, infatti, abbiamo riso così tanto che sono venuti a sgridarci i nostri genitori!»

«È stato molto bello conoscere ragazzi con i quali poter condividere valori e idee. - risponde Miriam - E questa non è una cosa scontata: ormai i giovani si sentono a disagio o in difficoltà a parlare di determinate tematiche, come la fede, con i propri coetanei. Durante questa vacanza ho potuto essere me stessa senza sentirmi giudicata».

«Ho apprezzato molto il non dover pensare troppo a me stesso. - dice Thomas - È stata un’occasione per “alleggermi” e lasciare da parte i pensieri. Inoltre, sono state delle vacanze decisamente economiche: non la classica vacanza lussuosa che pochi si possono permettere, ma qualcosa di davvero sostenibile».


Se desideri avere informazioni sulle vacanze famigliari puoi scrivere a info.it@opusdei.org