Un centenario all’insegna della solidarietà.

In una conferenza stampa il 9 gennaio al Centro Elis di Roma, sono state presentate diverse iniziative sociali e di servizio inaugurate in otto Paesi per ricordare il beato Josemaría Escrivá, fondatore dell'Opus Dei, in occasione del centenario della sua nascita.

Federica Paolini (Ufficio Infomazioni di Roma), Leon Tshilolo (Monkole) e Charles Oseuza (IIT).

Marta Manzi, portavoce delle attività del Centenario, ha spiegato che "queste nuove iniziative sono il miglior ricordo, tangibile e duraturo, dell'anniversario che celebriamo oggi".

Il sociologo Pierpaolo Donati, Ordinario all'Università di Bologna, ha osservato che "gli insegnamenti di Josemaría Escrivá hanno spinto parecchi uomini e donne a prendere coscienza della responsabilità, che ci compete in quanto membri della famiglia umana, di promuovere lo sviluppo materiale e morale dei più bisognosi". Secondo il beato Escrivá, commenta Donati, "il lavoro è il luogo dell'incontro personale di ciascuno con Dio e un modo per servire gli altri". Perciò "le iniziative promosse traendo ispirazione dagli insegnamenti del beato Josemaría prendono il lavoro come il cardine e il fondamento di ogni altra attività. Sono centri di formazione professionale diretti da operai, ingegneri e artigiani, in cui i giovani si formano ad un mestiere con cui accedere al mondo del lavoro e mantenersi dignitosamente; ospedali e ambulatori, gestiti da medici e infermiere, allo scopo di offrire un'assistenza sanitaria di base là dove le strutture pubbliche non riescono ad arrivare; ecc.".

Educazione, Lavoro, Immigrazione e Sanità

Il congolese Leon Tshilolo ha illustrato le attività del nuovo ambulatorio medico-sociale "Moluka" (nella Rep. D. del Congo), dipendente dall'Ospedale Monkole, con cui medici e infermiere offrono cure sanitarie a persone che vivono ai margini dell'assistenza educativa e sanitaria ufficiale. Inoltre, ha detto Tshilolo, l' "antenna" impartirà programmi di igiene corporea e di nutrizione, salute della casa e dell'ambiente, salute familiare, puericultura, alfabetizzazione, economia, tecniche domestiche e creazione di attività produttive. Con il nuovo ambulatorio si raggiungerà una popolazione di 30.000 persone.

Leon Tshilolo ha detto che con il nuovo ambulatorio di Monkole si raggiungerà una popolazione di 30.000 persone.

Il nigeriano Charles Osezua ha presentato l' "Institute of Industrial Technology", rivolto a disoccupati, giovani e adulti, della capitale Lagos, in cui il tasso di disoccupazione giovanile raggiunge in alcune zone anche il 60%. L' IIT, aperto a persone di tutte le religioni, razze e tribù, si prefigge di poter essere "un fattore di sollievo della povertà" offrendo a queste persone una formazione tecnico-professionale che faciliti il loro accesso al mondo del lavoro. Il centro, inaugurato ufficialmente l'ottobre scorso "come un regalo per il compleanno del beato Josemaría", ha 75 studenti iscritti al primo anno e questo numero è destinato a crescere progressivamente. Le principali aree formative sono l'elettromeccanica e l'automazione.

Isabel Charún, "promotrice rurale" a Cañete (Perù), ha illustrato le iniziative del centro di formazione rurale per la donna "Condoray", istituzione promossa nei primi anni Sessanta da persone dell'Opus Dei a 150 km da Lima, ed in cui hanno ricevuto finora formazione circa 20.000 contadine di una delle regioni più povere del Paese. L'83% delle donne tra i 19 e i 39 anni sono analfabeta, mentre il 70% delle famiglie sono povere e non possono soddisfare necessità anche primarie. "Gli insegnamenti del beato Josemaría - afferma - ci hanno spinto a darci da fare affinché i nostri figli possano andare incontro ad una vita migliore; per questo molte contadine vogliono diventare protagoniste dello sviluppo dei nostri paesi". Charún è una contadina indigena, che ha imparato a leggere a Condoray; oggi è diventata una delle promotrici del Centro nella regione.

Altre sei iniziative che nascono in occasione del Centenario sono la "Escuela Agropecuaria Guatanfur" (Colombia), l'ambulatorio medico della "Ciudad de los Niños" (Monterrey, Messico), il Centro rurale di promozione della donna "Dworek" (Polonia), la ONG "Braval" di Barcellona (Spagna) rivolto all'integrazione sociale degli immigrati, il centro educativo "Los Pinos" (Montevideo, Uruguay) e un altro ambulatorio medico a Caracas (Venezuela).

Il Beato Josemaría con alcuni contadini in Messico nel 1970.

Vero tesoro del cristiano

Mons. José Luis Illanes, Direttore dell’Istituto storico Josemaría Escrivá, ha ricordato che Josemaría Escrivá , sin dagli inizi del suo ministero sacerdotale, "percorre periferie e ospedali carichi di malati, con tale fede da poter dire che il fondamento dell'Opus Dei, il suo tesoro e la sua ricchezza, sono i poveri nullatenenti e i malati dati per spacciati". Con il passare degli anni "Josemaría Escrivá incoraggia l'avvio di numerosi progetti: scuole di formazione professionale, centri di qualificazione per contadini, università, scuole secondarie, ospedali e ambulatori, ecc., aperti a persone di ogni razza, religione e condizione sociale". Illanes ha sottolineato che il beato Escrivá "faceva notare sempre che la virtù della povertà vissuta in prima persona e la preoccupazione per chi ha più bisogno sono il vero tesoro del cristiano, il fondamento della sua vocazione di servizio alla Chiesa ed alla società".

Ha concluso la presentazione l'on. Alberto Michelini, delegato del Presidente del Consiglio, per l'attuazione del piano del G-8 per l'Africa, ribadendo l'interesse di questo genere di iniziative perché "per trasformare le società in difficoltà e generare progresso la cosa basilare è la preparazione professionale dei cittadini".

Nel corso della conferenza stampa sono state comunicate esperienze relative anche ad altre iniziative già in funzione da diversi anni in Cile (Nocedal), Filippine (DAWV), Gran Bretagna (Baytree), Guatemala (Kinal), Italia (Elis), Kenya (Kimlea), Portogallo (Criança e Vida) e Stati Uniti (Metro, Chicago).