Carissimo Paulino: Gesù mi protegga le mie figlie e i miei figli dell'Ecuador!
Ti ringrazio per le righe che mi hai scritto, che mi aiutano a continuare a pregare e a offrire suffragi per tutti i morti e a chiedere al Signore che i feriti guariscano completamente.
Da quando ho ricevuto la notizia del terremoto, vi ho tenuto molto presenti e desidero assicurarvi che l'Opera intera vi è vicina: è molto bello toccare con mano - non mi stancherò di ripeterlo - questa unità, divina e umana, che ci ha concesso il Signore.
Ti sarò grato, nel caso ci fossero persone che conosci tra i colpiti dal terremoto, come la persona che menzioni, se farai giungere la mia vicinanza e le mie preghiere a queste famiglie.
Ti chiedo anche di suggerire ai fedeli della Prelatura e ai cooperatori, così come alle persone che hai occasione di vedere, di aiutare, ciascuno nella misura delle sue possibilità, e venire incontro alle necessità e al dolore fisico e morale causato dal terremoto: a volte ciò consisterà nel portare cibo caldo o i viveri necessari a sopravvivere; altre volte nel collaborare alla ricostruzione delle case dei più poveri; sempre nello stare vicini con la preghiera e con l'affetto, soprattutto a chi ha perso persone care.
Vi vuole bene e vi benedice
vostro Padre
+Javier