Terremoto in Cile: l'ora della carità

Riportiamo alcune parole del Prelato dell'Opus Dei sul terremoto che ha colpito il Cile il 27 febbraio scorso.

Mons. Echevarría ha chiesto che si offrano molti suffragi per le persone che sono morte nel tragico terremoto e maremoto che ha colpito vaste zone del Cile. Appena ricevuta la notizia, il Prelato dell'Opus Dei ha inviato una lettera ai fedeli e cooperatori dell'Opera del Paese, in cui scrive: "Prego, e chiedo preghiere a coloro che mi stanno vicino, per le persone che hanno subito un danno fisico o una perdita materiale. Imploro il Signore perché non subentri la disperazione in coloro che stanno soffrendo".

In particolare ha invitato i fedeli e i cooperatori dell'Opus Dei a mettersi al servizio dei loro concittadini, con il proprio lavoro, con sollecitudine cristiana e con la preghiera. E sempre che sia possibile "unendosi personalmente alle organizzazioni di soccorso" promosse dal governo del Cile , dalla Chiesa e dalla società civile. In questa situazione di necessità estrema, il Prelato ha sollecitato sopratutto "i giovani a collaborare ai piani di intervento predisposti dalle autorità".

"Chiedo al Signore che dia animo a tutti - scrive il Prelato - anche ai soccorritori. Consideriamo che è un'occasione molto propizia per compiere il mandato della carità, che Gesù ci ha consegnato. La carità che si vive ora, dobbiamo praticarla sempre con coloro che ci stanno vicini e amando veramente tutta la popolazione".