Pubblichiamo di seguito un significativo brano in merito, tratto dal I volume dell'opera "Il Fondatore dell'Opus Dei", di Andrés Vázquez de Prada, 3 voll., Leonardo International, Milano 2000-2005, pp. 329-336.
Evidentemente il 2 ottobre 1928 [Josemaría Escrivá] non <<vide>> né gli eventi né i dettagli storici, bensì il nucleo essenziale del messaggio divino. Si può pensare che in tali circostanze, con la ripugnanza che sentiva a fondare qualcosa di nuovo e senza illuminazioni pratiche per fare nuovi passi nella fondazione, decidesse di ammettere donne nell'impresa? […].
Il Signore non tardò molto a correggere questo criterio restrittivo:
«Passò poco tempo» -- scriverà negli Appunti intimi ‑‑. «Il 14 febbraio 1930 stavo celebrando la Messa nella cappella della vecchia marchesa di Onteiro, madre di Luz Casanova, che assistevo spiritualmente quando ero cappellano del Patronato. Durante la Messa, subito dopo la Comunione, tutta l'Opera femminile! Non posso dire che vidi, ma sì che intellettualmente, nei particolari (poi ho aggiunto altre cose sviluppando la visione intellettuale), ho colto ciò che doveva essere la Sezione femminile dell'Opus Dei. Resi grazie e a suo tempo andai al confessionale di padre Sánchez. Mi ascoltò e mi disse: questo viene da Dio come tutto il resto».
Il 14 febbraio comprese intellettualmente e nei particolari quanto concerneva le donne: qualcosa che era già implicito nella visione generale del 2 ottobre. A questo punto ebbero fine le titubanze e le ricerche su istituzioni somiglianti:
«Annotai nelle mie caterine l'evento e la data: 14 febbraio 1930. Poi dimenticai la data e lasciai passare il tempo senza che mai più mi capitasse di pensare, nella mia falsa umiltà (era spirito di comodità, paura della lotta) di essere soldato semplice: era necessario fondare, senza alcun dubbio».
L'una e l'altra fondazione lo colsero di sorpresa. Soprattutto quella delle donne: con la mente priva di luce e con la volontà divisa tra il volere e il non sapere. E alla fine un’opinione espressa con fermezza, sull’esclusione delle donne. Ma con questo non si faceva ancor più evidente l'origine divina dell'Opera? Il Fondatore lo ammise:
«Ho sempre pensato ‑‑ e lo penso ancora ‑‑ che il Signore, come in altre occasioni, mi abbia “manovrato” abilmente in modo che avessi una prova esterna oggettiva che l'Opera era sua. Io: non voglio donne nell'Opus Dei! Dio: io invece le voglio».