Si tratta di una raccolta di testimonianze di personalità del mondo ecclesiastico (cardinali, vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose) che hanno per oggetto la vita e le virtù del Beato Josemaría Escrivá e che furono scritte, in previsione dell’apertura del Processo di Beatificazione e Canonizzazione, nei mesi immediatamente successivi alla scomparsa del fondatore dell’Opus Dei.
Davanti a un pubblico di circa 300 persone, ha per primo preso la parola Cesare Cavalleri, editore del libro, il quale ha ricordato lo stretto legame di stima fra il Beato Josemaría e il Beato Ildefonso Schuster, all’epoca cardinale arcivescovo di Milano, il quale favorì personalmente l’inizio a Milano del lavoro d’apostolato dell’Opus Dei.
In successione è intervenuto il vescovo mons. Erminio De Scalzi, vicario episcopale per la città di Milano, che ha citato alcuni brani più significativi delle testimonianze raccolte nel volume e ha affermato di avere identificato in esse “un filo conduttore della personalità spirituale del Beato Escrivá: la capacità, indubbiamente proveniente da doni particolari di Dio, di porgere il traguardo della santità in un modo al tempo stesso esigente e senza concessioni, ma anche amabile e attraente”. Mons. De Scalzi ha ricordato ai presenti la fede nella Chiesa che animava e sosteneva il Beato e il suo forte richiamo alla ricerca della santità personale, sostenuto dalla certezza che “la radicalità nel seguire Cristo sarebbe stata fonte di felicità e di fecondità”.
Ha concluso l’incontro mons. Flavio Capucci, Postulatore della Causa di Canonizzazione del Beato Josemaría, che ha opportunamente inquadrato le testimonianze pubblicate nel volume nel contesto del percorso del Processo di Beatificazione, conclusosi nel 1992. In una serrata e interessante relazione ne ha mostrato la qualità e l’attendibilità, basate non soltanto sulla caratteristica di persone in possesso di sensibilità spirituale, ma anche sulla conoscenza diretta del Beato, nei tempi del primo sorgere e svilupparsi dell’Opus Dei. Dopo aver sottolineato l’importanza del fatto che moltissimi Vescovi spagnoli, fra il 1939 e il 1945, chiesero e ottennero che il Beato predicasse esercizi spirituali al clero delle proprie diocesi, affidandogli in qualche misura la responsabilità della ricostruzione dell’azione evangelizzatrice e pastorale in un Paese uscito da tre anni di sanguinosa guerra civile, mons. Capucci ha concluso il suo intervento ricordando con forza che tutta la vita del Beato – e con essa l’esistenza e l’attività apostolica dell’Opus Dei - può essere intesa solo nell’ottica del servizio alla Chiesa: “Ecco il programma che nel Beato Josemaría e nell’Opus Dei è essenziale: servire la Chiesa. E sorge sincero e vivo il proposito di imitarlo nell’amare l’unità della Chiesa nella varietà immensa delle sue espressioni” .