Novemila famiglie beneficiano della nuova sede di una clinica africana

La costruzione di una sede permanente nel terreno della Kimlea Clinic permetterà il miglioramento di molti dei servizi che la Clinica presta attualmente. Quest’anno, alla vigilia della festa di san Josemaría il 26 giugno, la Kianda Foundation ha ottenuto fondi per la costruzione di un Dispensario

La costruzione di una sede permanente nel terreno della Kimlea Clinic permetterà il miglioramento di molti dei servizi che la Clinica presta attualmente. Quest’anno, alla vigilia della festa di san Josemaría il 26 giugno, la Kianda Foundation ha ottenuto fondi per la costruzione di un Dispensario. Si tratta di un edificio di due piani con 5 consulte, una farmacia, un laboratorio, un’infermeria, una sala conferenze, ecc., con i quali si darà stabilità al progetto e ai servizi della Clinica. In tutto, ne trarranno beneficio nove comunità, formate soprattutto da famiglie che vivono del raccolto del the e del caffè.

La Kimlea Clinic è attiva dal 1999 grazie all’iniziativa di studenti di medicina dell’Università di Nairobi che frequentano le attività del Fanusi Study Centre, opera corporativa della Prelatura dell’Opus Dei a Nairobi. Su impulso degli insegnamenti di san Josemaría in merito alla realtà universitaria, si sono offerti di mettere a disposizione i loro servizi a un villaggio situato nelle vicinanze della Kimlea Training School di Tigoni, a 30 km da Nairobi, dove la maggior parte della popolazione è costituita da immigrati di altre zone del paese.

L’Università – diceva san Josemaría – non deve formare persone che poi utilizzeranno in modo egoistico i benefici raggiunti con i loro studi, ma le deve preparare ad un compito di generoso aiuto al prossimo, di fraternità cristiana”.

“Nel vedere le condizioni in cui vivono” racconta la Dr. Redempta Kimeu, “ci siamo fatti carico dell’alto livello di mortalià nell’area. I fattori determinanti erano: sovraffollamento negli alloggi, assenza di servizi igienici, scarso livello di educazione e mancanca di mezzi economici. Ci siamo messi a lavorare e presto ci siamo trovati con più di 100 pazienti, la maggior parte donne e bambini”.

La Clinica ha cominciato nel terreno della Kimlea School con un equipe di 16 studenti e diversi medici. Prima gli studenti esaminano i pazienti in linea con i loro studi accademici e l’esperienza clinica. Poi è il momento del consulto medico, della prescrizione dei medicinali da parte dei dottori e della distribuzione dei medicinali in una farmacia provvisoria. Le medicine e le provviste mediche sono donativi di case farmaceutiche.

Per la gente dei dintorni, la Clinica di Kimlea è la soluzione a molti problemi. Per esempio, in caso di malattia è necessario che l’impiegato presenti una prescrizione del medico per ottenere il permesso di assentarsi dal lavoro. Dal momento che la gente non ha i soldi epr pagarsela, continua a lavorare pur essendo malata. “Sono ossessionati dal lavoro”, spiega la direttrice di Kimlea, Francesca Gikandi, “pur di guadagnare alcuni scellini in più, e questo anche a discapito della salute. Non possono permettersi il lusso di pensare a come si sentono, anche se stanno molto male”. Ora nella Clinica si fanno loro gli esami e a tutti coloro che ne hanno bisogno viene dato un documento in cui sono indicati i giorni in cui devono restare a casa e, quando è necessario, si procura loro la possibilità di un ricovero in ospedale. Questo è stato il caso di Sarah Mairura, che scrive a Kimlea: “Voglio ringraziare personalmente per l’aiuto della clinica mobile di Maramba, specialmente per me, perchè mi hanno aperto le porte del Nazareth Hospital dove mi hanno operato e curato. Sono tornata al mio lavoro al Menengai Farmers. Non ho parole per esprimere il mio ringraziamento, e aspetto che Dio vi benedica nei tempi futuri e per sempre...”.

Inseparabile dalla Clinica è l’educazione sanitaria. Gli studenti mettono in pratica le loro conoscenze accademiche per istruire riguardo a temi quali la salute (HIV/AIDS), la nutrizione, i rischi provenienti dall’ambiente e dal lavoro.

La gente del popolo si è fatta pian piano conoscenze che hanno portato ad un aumento del senso della dignità della persona e migliori costumi sanitari. Per gli studenti della Clinica è una meravigliosa opportunità per contribuire al benessere degli altri e comprovare che, in sintonia con lo spirito del Vangelo, c’è molta più felicità nel dare che nel ricevere. Come diceva san Josemaría: “La solidarietà la misuro dalle opere di servizio, e conosco migliaia di casi di studenti che hanno rinunciato a costituirsi il loro piccolo mondo privato, dedicandosi agli altri attraverso un lavoro professionale che cercano di realizzare con perfezione umana, e attraverso opere sociali, di insegnamento, di assistenza, ecc..., con uno spirito sempre giovane e pieno di allegria”.