«Maria custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore ». La custodia nel cuore di tutto ciò che avveniva, riferita per due volte dal Vangelo di Luca, è il punto di partenza di un racconto nel quale la madre di Gesù ci svela una parte di ciò che meditava nel suo animo. I sentimenti, le riflessioni, i timori e le speranze suscitati dalla storia che viveva vicino al Figlio e alla sua missione.
Il cuore di Maria si rivela non solo dedito a Gesù, ma anche attento e unito a tutti gli altri figli che si succedono di generazione in generazione.
Grazie anche al contributo dell’arte figurativa, 22 riproduzioni di opere di pittori del '500 e '600, queste pagine si propongono di aiutarci a stare con Cristo come sua madre, a partecipare così del suo amore ed essere quindi più capaci di diffonderlo nel mondo.
«Entrare dalla porta del vissuto dei personaggi, della loro storia, anche interiore, per il lettore contemporaneo è di grande efficacia, poiché lo aiuta a immergersi nelle scene della vita di Cristo e di Maria, a percepirle vicine a sé e agli eventi del mondo attuale, fino a sentirsene avvolto: vivere il Vangelo da dentro, come protagonista».
Così scrive don Andrea Mardegan nell'Introduzione al libro, proponendoci questo approccio all’esperienza vitale di Maria. A renderci particolarmente vicina la madre di Gesù è la « vicenda umana del Figlio con alternanza di gioie e sofferenze, la normalità della sua condizione di donna, di sposa e di madre, pur con le prerogative uniche determinate dalla maternità divina, la compresenza di umiltà e grandezza. Forse è proprio di questi aspetti che abbiamo bisogno, e sono forse questi che Maria desidera comunicarci, perché possiamo avere con lei un rapporto da figli amati, con possibilità illimitate di comprensione e di aiuto da parte sua ».
Fonte dei ricordi attraverso i quali la madre di Gesù ci svela un po’ del segreto del suo cuore è l’Annunciazione: alla luce delle parole dell’angelo, Maria interpreta gli eventi successivi della sua vita e di quella del Figlio. È un dialogo interiore ricco di risonanze e stimoli meditativi per le donne e gli uomini del nostro tempo.
Tra le fonti di ispirazione, l'autore riporta san Giovanni Paolo II, il cardinal Joseph Ratzinger e san Josemaría Escrivá. Di quest'ultimo dice: «Nella sua vita e predicazione l'affidarsi a Maria era costante, e da lui ho imparato la normalità di Maria e la sua tenerezza, l'incanto dei trent'anni di vita normale a Nazaret, il rapporto personale e filiale con lei».