Magalie, la kinesiterapia e Dio

Magalie vive in Francia ed è specializzata in kinesiterapia, una scienza che tratta i dolori muscolari e le malattie relative al movimento. Nell’Opus Dei ha imparato che Dio le fa compagnia in tutte le 24 ore del giorno.

Magalie.

Come va alla ricerca di Dio una persona che fa kinesiterapia?

Mi occupo di persone che soffrono e quando ho davanti a me il paziente immagino di avere Cristo che soffre. È una gioia alleviare Cristo attraverso le persone e alleviare le persone attraverso Cristo.

In ambulatorio alcuni giorni sono molto pesanti e in questi casi cerco di guardare ripetutamente un’immagine della Madonna che ho sul mio tavolo di lavoro. In questo modo riacquisto la calma e cerco di occuparmi di tutti con il medesimo interesse.

Inoltre tutti i giorni dedico alcuni minuti a stare da sola con il Signore: prego, gli parlo, leggo il Vangelo... È l’unico modo per stringere amicizia con Lui.

Com’è che fai parte dell’Opus Dei?

Ho conosciuto l’Opera negli ultimi anni di scuola, quando ero molto lontana dalla fede. È stato un cammino non privo di difficoltà.

Inizialmente sono stata attratta dall’accoglienza calorosa e dall’allegria dell’ambiente. Poi ho partecipato ad alcune lezioni di catechesi sulla fede cattolica. Poco dopo ho cominciato ad assistere alla Messa la domenica, e in seguito in alcuni giorni della settimana.

Ho capito che il segreto per essere sempre contenta è questo: vivere alla presenza di Dio, tenendolo sempre accanto a sé, per imitarlo ed essere capace di annunciarlo agli altri. Dio vuole che lo cerchi vivendo questo spirito.

Ora lavoro sempre come kinesiterapista, come prima. Faccio sport, esco con gli amici... e recito il rosario anche nel metrò, vado a Messa e cerco alcuni momenti per pregare e parlare con Dio delle difficoltà e delle gioie della giornata.

Sei stata lontana da Dio. Ora in che modo custodisci la tua fede?

Le lezioni dottrinali sulla Creazione e il Catechismo della Chiesa mi hanno aiutata a capire che la fede non è qualcosa da credere e basta. Dobbiamo sapere in che cosa e perché crediamo.

Ho capito anche che è difficile comprendere tutto questo subito, e perciò certe volte conviene accettare ciò che insegna la Chiesa e fidarsi di essa, come ci fidiamo delle persone che amiamo.

Inoltre, la direzione spirituale e la confessione frequente con un sacerdote mi hanno aiutata a dare ascolto ai consigli concreti e utili, adattati alla mia vita e ai miei problemi.

Tutte queste cose insieme mi aiutano a poco a poco a conoscere Cristo.