“L’Eucaristia è il sacramento dei riconciliati”

Mons. Javier Echevarría ha parlato a Murcia sulla stretta relazione tra il sacramento dell’Eucaristia e quello della Penitenza: “L’Eucaristia cambia i cuori induriti dal peccato”.

Il Prelato dell’Opus Dei è intervenuto a un Congresso dal titolo “L’Eucaristia”, organizzato dall’Università Cattolica Sant’Antonio di Murcia (UCAM). Per alcuni giorni, diversi relatori, tra i quali diversi cardinali, vescovi e altre personalità della Chiesa, hanno parlato sull’Eucaristia come “Cuore della vita cristiana e sorgente della missione evangelizzatrice della Chiesa”.

Nell’imminenza dell’Avvento, Mons. Echevarría ha incoraggiato i presenti a offrire i propri doni al “presepe perenne che è il Tabernacolo”. Il Prelato ha analizzato le diversità esistenti tra i sacramenti dell’Eucaristia e della Penitenza, nonché la loro reciproca dipendenza: “La Chiesa cresce e si fortifica grazie all’Eucaristia ed è continuamente chiamata alla conversione”. La riconciliazione con Dio – ha proseguito – è un’esigenza che si presenta a tutte le persone che, innamorate di Cristo, sono consapevoli della propria miseria. “Amare l’Eucaristia è amare l’unione con Cristo, e pertanto diventa indispensabile rimuovere gli ostacoli che vi si frappongono”.

Ha incoraggiato i presenti a diffondere la partecipazione alla Messa domenicale: “Senza di essa, noi cristiani non possiamo vivere”. Ha raccomandato anche di approfondire il significato della comunione e della confessione leggendo le parti relative del Catechismo della Chiesa Cattolica, “e se vi sembra troppo, leggete il nuovo Compendio del Catechismo”. Ha raccomandato di leggere anche l’omelia pronunciata recentemente a Bari da Benedetto XVI sull’Eucaristia (la si trova anche in internet).

Ricordando il recente Sinodo che a Roma ha concluso l’Anno dell’Eucaristia, Mons. Echevarría ha poi ricordato la preoccupazione dei pastori per lo scarso seguito che ha tra i fedeli il sacramento della Penitenza. “Molti non conoscono questo tesoro divino e le condizioni per accedervi”. Ha incoraggiato a diffondere la pratica della “confessione auricolare individuale” (vale a dire, di una sola persona, che enumera i propri peccati al confessore). “La confessione non è un dialogo tra due persone; è, invece, un colloquio divino, di misericordia”.

Nello stesso tempo, ha raccomandato ai sacerdoti “di parlare spesso della confessione nelle loro omelie e di essere sempre disponibili a confessare, specialmente prima e durante gli atti di culto”. Ha comunque aggiunto che i laici non possono lasciare soli i sacerdoti in questa “urgente missione”: “Anche voi laici dovete partecipare a questa grande catechesi sulla confessione. Dite ai vostri conoscenti: “Ascoltami: io sono straordinariamente felice perché sono andato ancora una volta a incontrare Dio”.

Ha messo in guardia dal pericolo di confondere gli effetti causati da questi due sacramenti. “Non basta partecipare all’Eucaristia per ottenere il perdono di Dio. L’Eucaristia non perdona le offese, anche se ci ottiene altre grazie. Non bisogna stancarsi di ripetere che, per chi è lontano da Dio a causa del peccato, la riconciliazione con Lui si ottiene solo se ci si accosta al sacramento della Penitenza che Cristo donò alla sua Chiesa”. Ha poi ricordato le condizioni che da molti secoli la Chiesa esige in chi si accosta a ricevere la comunione.

“Se desideriamo trasformare questo mondo, tanto lacerato dall’odio e dalla violenza, che trovano origine nei nostri peccati personali, dobbiamo chiedere al Padre la conversione dei peccatori, cioè di noi stessi!”. Sabato 12 novembre, alle 20, il Prelato ha poi celebrato la Santa Messa nella Cattedrale di Murcia.