Lauree “Honoris Causa” in comunicazione all’Università Pontificia della Santa Croce

Mons. Javier Echevarría, Prelato dell’Opus Dei e Gran Cancelliere della Pontificia Università della Santa Croce, ha conferito il 9 aprile la laurea “Honoris Causa” al cardinale Camillo Ruini e al professor Alfonso Nieto, per i loro meriti nel mondo della comunicazione.

L' Aula Magna della Pontificia Università della Santa Croce ascolta il cardinale Ruini.

Dopo la sfilata accademica, cui hanno partecipato professori delle quattro facoltà dell’Università e professori di altre università, mons. Javier Echevarría ha aperto l’atto accademico con un discorso sulla comunicazione.

Il Prelato dell'Opus Dei ha presieduto l'atto e ha conferito le lauree 'Honoris Causa'.

Ha messo in evidenza che “San Josemaría sosteneva che i figli di Dio devono essere presenti con professionalità, identità cristiana e amore alla verità nei luoghi dove si configura l’opinione pubblica”.

“È difficile – ha aggiunto citando un testo del santo – che ci sia vera convivenza là dove manca vera informazione; e la vera informazione è quella che non ha paura della verità e non si lascia guidare da interessi di potere, di falso prestigio o di lucro”.

Il Prelato ha invitato tutti i professionisti credenti del mondo dell’informazione “a coniugare il dono gratuito della fede con lo sforzo quotidiano nello studio razionale di tutti i saperi coinvolti nella comunicazione”.

Subito dopo è stato conferita la prima laurea “Honoris Causa”.

 

LE CINQUE REGOLE DEL CARDINALE RUINI

Il cardinale Ruini e il Prelato.

 

Il cardinale Camillo Ruini è stato per molti anni Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ed è attualmente Vicario del Santo Padre per la diocesi di Roma. La laurea gli è stato concessa, tra gli altri motivi, per il successo del “Progetto Culturale” che il cardinale ha proposto alla Chiesa italiana. Questo progetto, che ha dato abbondanti frutti, si propone di arricchire nuovamente la cultura italiana con l’identità cristiana.

Dopo aver ricevuto da mons. Echevarría l’anello, la medaglia, il diploma e il tocco di dottore, il cardinale ha detto nel suo discorso – chiamato in queste occasioni “Lectio Magistralis” – che “la comunicazione sociale è sempre più importante per l’evangelizzazione e la comunicazione della fede, ma non basta da sola e non è nemmeno la via più efficace, che rimane quella dei contatti e rapporti diretti, personali e nella comunità credente”.

Allo stesso tempo, bisogna “essere pronti a cogliere i movimenti profondi che attraversano la società e la cultura, per inserire in essi il nostro messaggio, capitalizzando e volgendo al bene le energie che da essi scaturiscono”.

L'imposizione del tocco.

In questi anni di dialogo quotidiano con i mezzi di comunicazione, il cardinale ha appreso “cinque regole: uno, per dire il Vangelo i media non bastano; due, bisogna parlare chiaro; tre, è necessario esprimersi con simpatia; quattro, curare la professionalità; cinque, mirare alla santità”. Il cardinale Ruini ha poi sviluppato queste cinque idee in un profondo e divertente discorso.

Ruini è stato presentato dal professor Norberto González Gaitano, della facoltà di Comunicazione Istituzionale dell’Università. Il professore ha sottolineato la “straordinaria sensibilità comunicativa che esprime un vero rispetto per l’opinione pubblica” del nuovo dottore “Honoris Causa”. “Tale sensibilità comunicativa nasce dalla comprensione del rapporto che lega la cultura con la comunicazione”.

 

ALFONSO NIETO PIONERE DELL’EDUCAZIONE GIORNALISTICA

Il professor Alfonso Nieto mostra il diploma con cui viene insignito della laurea 'Honoris Causa' dall'Università romana.

 

La laurea  “Honoris Causa” è stata conferita anche al professor Alfonso Nieto, che per primo ha dato un impulso agli studi universitari di giornalismo in Spagna; Alfonso Nieto è stato anche primo rettore dell’Università di Navarra, negli anni 80.

Nel suo discorso, il nuovo dottore ha analizzato il mercato attuale della comunicazione. In questo mercato la nuova moneta non è né l’euro né il dollaro, ma “il tempo. In alcuni casi scarseggia e in altri abbonda; non ammette devoluzioni; se si perde non lo si può recuperare; alcuni possono pensare di possederne la proprietà, ma si sbagliano: solo la possiedono in usufrutto e per un periodo di tempo incerto”.

Nieto ha parlato anche di “apparenza” con cui giocano tutti i mezzi di comunicazione. “Nei contenuti dei periodici, riviste, programmi di radio e televisione, Web, siti Internet, abbonda ciò che è apparente, verosimile, ciò che sembra essere e in realtà non è. Un programma televisivo che non richieda nessun pagamento sembra essere una donazione fatta da qualcuno allo spettatore. Ma non è così, è pura apparenza. Nel mercato della comunicazione non vi è gratuità gratuita, si paga sempre con la preziosa moneta prima menzionata, tempo”.

Abbraccio tra il Prelato e il professor Nieto.

Il professore ha suggerito, per migliorare i mezzi di comunicazione, di riempirli di “realismo, veridicità, solidarietà e soprattutto buon umore”. Ha inoltre invitato “ad aprire spazi e tempi che suscitino il sorriso in tutte o nella maggior parte delle pagine del giornale, della rivista, nei telegiornali, nella pubblicità”.

“Sono i cittadini a chiederlo sebbene non in modo esplicito, forse perché non lo hanno mai vissuto. Per questo cammino, senza smettere di vedere i problemi, si troveranno soluzioni migliori, ci renderemo conto che una delle cose più serie della vita è sorridere, iniziando dal sapere ridere di se stessi”.

Da sinistra a destra: Norberto González Gaitano, il cardinale Ruini, Alfonso Nieto e José María La Porte.

La laudatio al prof. Nieto è stata redatta e letta dal prof. José María La Porte, Vicedecano della facoltà di Comunicazione, il quale ha riconosciuto che “l’amore del professor Nieto per la libertà si coglie nel ruolo decisivo che egli ha svolto affinché gli studi di giornalismo e comunicazione ottenessero un riconoscimento universitario in Spagna, tra il 1969 ed il 1975, proprio quando la libertà di stampa in quel Paese era sottoposta a serie limitazioni”.