“La scienza acquista pieno significato grazie alla fede”, afferma Guanghua Yang, un cinese convertito.

Lo scorso 12 settembre Guanghua Yang, un ricercatore cinese del CIMA, il Centro di ricerca scientifica d’avanguardia dell’Università di Navarra, ha ricevuto il battesimo.

Guanghua Yang riceve l'acqua del battesimo, segno del sacramento che lo rende membro della Chiesa.

“Quando sono arrivato a Pamplona per iniziare il dottorato, non professavo alcuna religione, ma pensavo solo a lavorare per diventare il migliore nel mio settore. Qui ho capito che questo non è sufficiente – spiega Guanghua Yang - e che la scienza acquista il suo significato più pieno grazie alla fede”.

Questo ricercatore cinese della provincia di Anhui era arrivato a Pamplona nel 2002, per conseguire il dottorato nell’area di Terapia Genetica ed Epatologia del Centro di Ricerca medica applicata dell’Università di Navarra.

A 26 anni, e dopo aver concluso la sua permanenza al CIMA, ha deciso di ricevere il battesimo il 12 settembre, otto giorni dopo avere discusso la sua tesi di dottorato.

“Nella zona della Cina dove io sono vissuto, i bambini non ricevono un’educazione religiosa. Solo qui, grazie all’aiuto dei miei amici cattolici, con i quali ho avuto discussioni molto interessanti, ho capito che la nostra esistenza va ben oltre ciò che riguarda soltanto il piano materiale”.

Cancro al fegato

“Proprio nel mio Paese migliaia di persone muoiono ogni anno per questa causa e ora la mia posizione di cattolico mi spinge a ritornare là per cercare di lottare contro di essa”.

Da quando si è accostato alla fede cristiana la sua personalità non è più la stessa: “Mio nonno è morto di cancro. Questo fatto traumatico mi ha indotto a dedicarmi alla ricerca su questa malattia, e per questo sono venuto a Pamplona dopo essermi laureato in Cina, alla Shanghai Fisheries University”.

Il suo obiettivo allora era solo quello di essere il numero uno, e così lavorava ore e ore, senza riposo, “finché i miei colleghi del CIMA mi hanno insegnato che creare un ambiente di lavoro esigente è nello stesso tempo umano era possibile”.

La lotta contro il cancro al fegato

La base della sua tesi dottorale, discussa lo scorso 4 settembre, consiste nella sintesi di una molecola, o vettore virale, capace di migliorare gli attuali trattamenti contro il cancro al fegato perché, all’interno del corpo umano, favorisce il trasporto delle proteine anticancerogene.

Il catecumeno accompagnato dal suo padrino.

“In un corso fatto a Parigi nel 2004 ho saputo che siamo solo 15 le persone al mondo che lavoriamo con questa tecnica, e io sono l’unico cinese”.

“Proprio nel mio Paese migliaia di persone muoiono ogni anno per questa causa e ora la mia posizione di cattolico mi spinge a ritornare là per cercare di lottare contro di essa”.

Subito dopo il battesimo è partito per Shanghai, dove ha iniziato il post-dottorato nella stessa specialità. Là può badare anche ai genitori, che risiedono nelle vicinanze.

“Prima non davo grande importanza alla famiglia, né ai rapporti con gli altri. La religione mi ha fatto capire – spiega –l’importanza del dare e del ricevere". Ora ha manifestato il desiderio e la volontà di esportare nel suo Paese le abitudini di lavoro dell’Università di Navarra, “dove non mancano i mezzi, ci si contagia a vicenda la gioia di lavorare sulle cose che ci interessano ed è possibile ottenere risultati”.