La Clinica Universitaria di Navarra: 50 anni di servizio

600.000 visite ambulatoriali, 35 unità specialistiche, 300 letti e molte, molte storie di malati che hanno migliorato la propria qualità della vita: è l’eredità della clinica che 50 anni fa san Josemaría volle far sorgere a Pamplona. In diretta la Messa del Prelato per l'anniversario.

Domenica 29 aprile alle 12, si è potuto vedere in diretta la trasmissione della Messa celebrata da mons. Javier Echevarría nel Padiglione sportivo dell'Università di Navarra per il 50° anniversario della Clinica dell'Università.

Link alla Fundación Beta Films per la trasmissione della Santa Messa.

- “Ci ha affidato il compito di fare una Università ed eccola qua!”. - “Non ti ho chiesto di fare una Università, ma di farti santo facendo una università”.

Così san Josemaría Escrivá corresse Eduardo Ortiz de Landázuri, medico e uno dei fondatori della Clinica Universitaria di Navarra (a Pamplona), quando questa istituzione stava ancora facendo i primi passi.

La Clinica che allora nacque in seno all’Università di Navarra occupa ora 2.000 specialisti e festeggia il suo 50° anniversario. Un anniversario importante che invita a fare un bilancio.

In questi 50 anni sono state eseguite oltre 600.000 visite ambulatoriali; ogni anno vengono assistiti 70.000 pazienti nelle 35 unità specialistiche di cui la Clinica è dotata.

Altri dati – come le 192.000 visite e gli 11.500 interventi chirurgici annuali o i 300 letti a disposizione dei pazienti – danno un’idea delle dimensioni.

Nel festeggiare l’anniversario, il rettore dell’Università, Ángel J. Gómez-Montoro, ha ricordato i primi anni di vita della Clinica: “Quei pionieri, spinti dal fondatore dell’Università di Navarra, si lanciarono ad avviare la Clinica universitaria, e ci voleva un bel coraggio”.

L’attuale Direttore generale, José Andrés Gómez Cantero, ha completato il ricordo con un impegno rivolto al futuro: “Oggi, dopo cinquanta anni, i duemila specialisti che io rappresento si impegnano a fare ancora meglio, soprattutto al servizio di ogni paziente e della società”.

Che cosa ha Pamplona

Due cose colpiscono i pazienti della Clinica: la professionalità dei medici e l’umanità di quanti ci lavorano.

I primi si avvalgono di un’ampia formazione, sono anche dediti all’insegnamento della medicina nell’Università di Navarra e hanno a disposizione le tecnologie più avanzate (PET, robot Da Vinci, ecc.).

Le infermiere e il personale di servizio ammontano a 900 unità: questo dimostra come il benessere del paziente faccia parte della terapia. “Anche la cucina o la lavanderia fanno parte della terapia del paziente”, sottolineano questi lavoratori. Lo dimostrano gli 800 menù quotidiani e i 3.200 kg di biancheria trattati ogni giorno. È un principio trasmesso con chiarezza da san Josemaría, che nel 1961 volle fosse rimandata l’inaugurazione perché questi servizi non erano ancora funzionanti.

Si assistono sia i pazienti della rete sanitaria pubblica che quelli privati o che arrivano attraverso società di assicurazione. L’anno scorso la clinica ha incassato 164 milioni di euro, ma trattandosi di un centro che non ha fini di lucro, “il 100% degli utili viene reinvestito in apparecchiature, formazione e ammodernamenti”, assicura Nicolás García, il direttore sanitario del centro.

La Facoltà di Medicina, il centro di ricerche CIMA e la Clinica fanno in modo che i medici che vi lavorano esercitino la loro attività secondo tre direttrici: docenza, ricerca e assistenza. “Si fa ricerca attraverso i pazienti e per i pazienti. Si insegna sui pazienti e intorno ai pazienti”, spiega García.

Il lavoro di ricerca è concentrato soprattutto su quattro aree: trattamenti con cellule madri, medicina personalizzata, medicina preventiva e bio-ingegneria.

La Clinica universitaria di Navarra ha festeggiato i 50 anni con un concerto di musica classica, il cui ricavato è destinato alla Fondazione “Bambini contro il cancro” che finanzia la ricerca in oncologia infantile e le terapie nei confronti di bambini privi di mezzi economici.