La Chiesa nella contemporaneità: colloquio con mons. Fernando Ocáriz

Sulla rivista “Studi cattolici”, edita dalle edizioni Ares, sono stati riportarti alcuni stralci del volume "La Chiesa, mondo riconciliato" in cui mons. Fernando Ocáriz, Vicario ausiliare dell’Opus Dei, intervistato da Rafael Serrano, svolge alcune considerazioni sulla Chiesa nella contemporaneità. Ne segnaliamo tre.

La relazione della Chiesa col mondo attuale

Come vede la relazione della Chiesa col mondo attuale?

Il concetto stesso di «mondo attuale» è ben poco determinato; mondo attuale è tanto l'ambiente culturale, politico ed economico dell'Unione europea quanto quello che si può trovare nel Paese più povero del pianeta. Da una parte la Chiesa cattolica è l'istituzione che in grandi settori di questo «mondo attuale» ha maggior prestigio morale, mentre in altri la vediamo perseguitata (in alcuni luoghi con violenza fisica, in altri con violenza ideologica, mediatica, legislativa).

Per quanto si riferisce alla cosiddetta «modernità», si fa abituale riferimento alla Rivoluzione francese, ma quella rivoluzione, come dimostra la storia, non ha stabilito la libertà, l'uguaglianza e la fraternità. In realtà quei valori, quei beni, hanno radice cristiana, sono essenzialmente cristiani: basta leggere il Nuovo Testamento.

Il vero volto della Chiesa

C'è gente che dice: «Credo in Cristo ma non nella Chiesa». Ad alcune persone la Chiesa appare antipatica. Qual è il suo vero volto?

La Chiesa può apparire antipatica per mera ignoranza o per disinformazione, in non pochi casi alimentate da quanti attribuiscono alla Chiesa gli errori dei suoi membri, trascurando, inoltre, l'innumerevole schiera di santi, in massima parte sconosciuti, che ci sono stati e continuano a esserci tra i cristiani.
Il volto della Chiesa non può essere ridotto a ciò che si vede. La Chiesa è divino-umana, espressione del mistero di Cristo; o, meglio, è la permanente presenza di Cristo nella storia. La Chiesa è un popolo, il Popolo di Dio, riu­nione di molti popoli (qui appare la parte visibile), ma la sua essenza più intima consiste nell'essere Corpo di Cristo, corpo mistico in reale unione vitale del Capo – Cristo – e delle membra.

Istituzione & moralità

Ai nostri giorni molte persone provano un'istintiva repulsione per ciò che è «istituzionale» e cercano una religione personale e spontanea, «a modo loro». Come può rispondere la Chiesa a questa tendenza?

Il rifiuto istintivo delle istituzioni insorge quando le istituzioni si presentano in contrapposizione alla persona. Quando questo atteggiamento s'introduce in campo religioso, si verifica la tendenza di ciascuno a fabbricarsi la propria religione. Davanti a questo fenomeno, che in realtà fa parte delle molteplici manifestazioni dell'individualismo, mi sembra necessario che si cerchi di chiarire come la Chiesa non sia soltanto o principalmente un'istituzione, una società, un insieme di persone che condividono una dottrina e un'organizzazione. La Chiesa è, prima e soprattutto, una persona: Gesù Cristo. Ricordo molto bene alcune parole di san Josemaría: «La Chiesa è questo: Cristo presente in mezzo a noi, Dio che viene incontro all'umanità per salvarla, chiamandoci con la sua rivelazione, santificandoci con la sua grazia».
Mi pare importante anche considerare che la dimensione istituzionale della Chiesa è al servizio delle persone e non il contrario, e che per giunta la pienezza non soltanto cristiana ma anche umana si ottiene nel dono di sé, realtà che si oppone radicalmente sia all'individualismo che si fa la «propria» religione personale, sia a un erroneo primato dell'istituzione sulle persone.

Il testo completo dell'intervista su “Studi Cattolici” si può trovare cliccando qui.