Inaugurazione radioterapia nel Polo Oncologico del Campus Bio-Medico

Lunedì 31 gennaio, in occasione del decimo anniversario della nascita del Policlinico universitario Campus Bio-Medico, in via Longoni a Roma, è stato inaugurato il nuovo centro per la radioterapia del Polo Oncologico del Campus con l’installazione di due acceleratori lineari di ultima generazione.

Ha tagliato il nastro d’inaugurazione il Presidente della Regione Lazio, Francesco Storace accompagnato dall'Assessore alla sanità Marco Verzaschi, dal Presidente del Campus Paolo Arullani, dal Direttore del Policlinico Felice Barela e dal Rettore dell’Università, Vincenzo Lorenzelli. Mons. Armando Brambilla, Segretario della Conferenza Episcopale Laziale, ha benedetto i locali della nuova struttura.

“La giornata di oggi - ha detto il Presidente Arullani - rappresenta una continuità ideale con la posa della prima pietra del policlinico a Trigoria e con il clima di fiducia e affetto manifestatoci, non solo dai pazienti, ma anche dalla popolazione e dalle autorità pubbliche. La risposta del Campus a tale affetto, è la realizzazione di un servizio assistenziale -un polo oncologico- di altissimo livello professionale e umano”.

Il nuovo reparto di Radioterapia del Campus sarà in grado di effettuare, a regime, circa 18mila prestazioni all’anno attraverso due acceleratori lineari, uno dei quali è stato acquistato grazie al contributo della Regione Lazio. Questi strumenti possono individuare e rimuovere con precisione millimetrica, come con un bisturi invisibile, tumori situati in parti del corpo altrimenti difficilmente operabili. L’installazione dei due acceleratori potenzierà ulteriormente l’attività di prevenzione e cura dei tumori che il Polo Oncologico sta svolgendo da diverso tempo.

“Questa è una struttura moderna - ha detto il Presidente Storace - dotata di apparecchiature tecnologicamente avanzate. Ma tutto questo non servirebbe a nulla, se non ci fossero medici, fisici, tecnici, infermieri e personale amministrativo eccezionali, che hanno ben compreso che – prima di tutto – bisogna guardare alla persona e alle sue esigenze: ecco, qui sta la straordinarietà del Campus Bio-Medico”.

L’inaugurazione del Polo Oncologico ha coinciso con il decimo anniversario di attività del Policlinico del Campus. Per l’occasione si è svolto il convegno “Alleanza terapeutica: l’esperienza del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico”. Hanno aperto i lavori due colonne portanti del lavoro di assistenza sanitaria e di formazione del personale infermieristico: la dott.ssa Conchita Barros, direttrice infermieristica, e la Prof.ssa Daniela Tartaglini, Ricercatrice di Scienze Infermieristiche.

“Devo confessare – ha raccontato la dott.sa Barros - che quando dieci anni fa mi hanno proposto di venire ad aiutare la realizzazione di questa impresa ho avuto paura”. E ha proseguito: con il nostro lavoro “desideriamo creare una cultura capace di dare un senso alla sofferenza e alla malattia che vada oltre il semplice curare. Si tratta di far sì che la persona sia messa veramente al centro della nosta attenzione”. La professoressa Tartaglini ha sottolineato come la professione infermieristica “è una delle professioni più vicine alle esigenze dei pazienti e delle loro famiglie”. E ha proseguito spiegando come “in molti casi, soprattutto nei pazienti di un polo oncologico, non basta la semplice informazione, quello che spesso le persone chiedono è riuscire a dare un senso a quello che la malattia e il dolore provocano nelle loro vite”.

L’assessore alla sanità Marco Verzaschi ha commentato: “l’amministrazione regionale è convinta che questa ricchezza vada aiutata a diffondersi con la formzaione: per far crescere una dimensione più umana che possa essere percepita anche in altre strutture ospedaliere”.

Il Polo Oncologico dell’Università Campus Bio-Medico, situato sulla Prenestina, e convenzionato con il Sistema Sanitario Nazionale, serve una delle zone di Roma più bisognose di strutture per la prevenzione e cura dei tumori. Tali strutture infatti si concentrano soprattutto nella zona centrale (Umberto I, Isola Tiberina, S. Giovanni, S. Camillo) e nella zona nord-ovest (Gemelli, Villa S. Pietro). La zona est della città, sulla quale peraltro gravitano le richieste di ampie aree limitrofe (da Tivoli ai Castelli), sino ad ora rimaneva scoperta.

Mentre il Polo Oncologico resterà anche in futuro sulla Prenestina, la sede definitiva dell'Università sarà a Trigoria su un terreno di 45 ettari, donato in parte da Alberto Sordi. Il 30 novembre scorso, alla presenza di autorità civili e religiose, il sottosegretario Letta ha posato la prima pietra dei nuovi edifici.