Inaugurazione a Catania di una strada dedicata al Beato Josemaría

Nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della nascita del Beato Josemaría Escrivá, il 23 marzo si è svolta a Catania la cerimonia d'inaugurazione di una strada dedicata al beato. Tra i presenti, l’ Arcivescovo, S.E.R. Mons. Luigi Bommarito, il vice sindaco On.le Raffaele Lombardo e l'assessore comunale avv. De Mauro.

Un momento dell'inaugurazione con le autorità presenti.

Alle 9.30 S.E.R. Mons. Luigi Bommarito, Arcivescovo di Catania, ha dato inizio alla cerimonia alla presenza di circa 400 persone, tra le quali alunni e insegnanti delle vicine scuole “De Amicis” e “Licatia”.

In rappresentanza del sindaco di Catania sono intervenuti il vice sindaco On.le Raffaele Lombardo e l'assessore comunale avv. De Mauro. Erano presenti, inoltre, Don Bruno Padula, vicario della Delegazione della Prelatura dell'Opus Dei per la Sicilia, e l'Ing. Giuseppe Corigliano, direttore dell'Ufficio Informazioni della Prelatura, il quale ha ricordato la presenza a Catania del beato agli albori del lavoro apostolico in Italia nella seconda metà degli anni quaranta. Ha inoltre sottolineato che Catania è una delle prime tra le grandi città italiane a dedicare una strada al beato.

L'Arcivescovo Bommarito ha ricordato con gioia di aver già officiato l'analoga cerimonia inaugurale nella sua città natale, Terrasini (Palermo). Ha manifestato inoltre la propria ammirazione per il messaggio del Beato Josemaría, la riscoperta cioè della ricerca gioiosa della santità in mezzo al mondo.

L’Arcivescovo ha poi benedetto i presenti, la strada, i suoi abitanti e la targa marmorea che porta l’incisione: "Via beato Josemaría Escrivá fondatore dell'Opus Dei".

Un forte e prolungato applauso ha chiuso la cerimonia svoltasi in un festoso clima di famiglia.

La targa della nuova via.

La strada è ubicata in un quartiere moderno della zona Nord della città ed è un'importante traversa della più ampia Via Milo.

I presenti si sono poi recati presso il settecentesco Monastero Benedettino, oggi sede della Facoltà di Lettere e Filosofia. Nel moderno auditorium ad anfiteatro la Prof.ssa Michela Cavallaro ha moderato gli interventi del convegno organizzato per la presentazione del libro-intervista "Memoria del Beato Josemaría Escrivá".

Il primo relatore Prof. Gaetano Lo Castro, Ordinario di Diritto Ecclesiastico presso l'Università "La Sapienza" di Roma, ha trattato il tema della spiritualità laicale con un excursus storico-teologico, evidenziando l'importanza del messaggio dell'Opus Dei. Un messaggio nuovo ma non innovativo, perché le sue radici affondano nel cristianesimo dei primi secoli e negli anni della vita nascosta di Gesù Cristo. È stata necessaria una grande evoluzione nella teologia del laicato – ha detto Lo Castro –, è stato necessario un Concilio perché il messaggio riscoperto dal beato potesse essere accettato e proposto a tutti: ogni situazione esistenziale come luogo d'incontro con Cristo, la vita ordinaria come mezzo di santificazione. Nella Chiesa – ha continuato Lo Castro – è ora riconosciuta la specifica funzione dei laici, con diritti e doveri, nella realizzazione del fine proprio della Chiesa: essere testimoni di Cristo nell'esercizio dei propri compiti secolari, dando così un valore divino a tutte le realtà temporali. I cristiani, tutti, devono essere sale del mondo, e il mondo deve essere amato "appassionatamente", come insegnava il beato.

È poi intervenuto l’ingegnere Giuseppe Corigliano il quale ha sottolineato il filo conduttore di tutta la giornata "La tua vita non sia una vita sterile. L'Opus Dei non è la risposta per tutti, per tutti però è valido il messaggio di fecondità apostolica. Questa è una novità; una novità per la Chiesa, una novità per il mondo civile in cui, purtroppo, la cultura dominante è l'ansia del successo e del denaro”.

“Siamo nati per essere santi – ha continuato Corigliano –. I nostri modelli sono i primi cristiani, come Aquila e Priscilla, marito e moglie ricchi di iniziativa apostolica.

Nell’imminenza della sua canonizzazione – ha concluso–, il modo migliore di prepararci a questo appuntamento è quello di cercare di imitare il Beato Josemaría”.