Il santo dell’Opus Dei acclamato a Roma anche dai musulmani

“La più commovente, tra le storie dei 230 mila pellegrini venuti a Roma per la canonizzazione del fondatore dell’Opus Dei Josemaría Escrivá, è quella del padre Quirino Glorioso, 99 anni, sacerdote della diocesi di Laguna, nelle Filippine. I parrocchiani, conoscendo la sua devozione per il nuovo santo, hanno fatto una colletta per pagargli il viaggio”. Articolo di Andrea Tornielli pubblicato su Il Giornale il 6 ottobre 2002.

«Non sono mai stato a Roma e sono proprio contento che si possa realizzare il mio desiderio di vedere il Papa e di assistere alla canonizzazione di Escrivá - dice emozionatissimo padre Quirino Glorioso - Josemaría è nato 100 anni fa ed è già santo. Io sono un novantanovenne e sto ancora qui...». Tutto è pronto perla imponente cerimonia in Piazza San Pietro, durante la quale oggi Giovanni Paolo II proclamerà il 464° santo del suo pontificato.

Roma è invasa dal seguaci dell’Opera, giunti da 84 Paesi del mondo. Tra di loro anche Manuel Nevado Rey, il chirurgo spagnolo guarito prodigiosamente da una radiodermite cancerosa nel 1992. A sorpresa, sul sagrato della basilica, ci sarà anche un gruppo di musulmani. Il traffico attorno al Vaticano è stato già bloccato da ieri e la zona rimarrà interdetta agli autoveicoli fino a domani mattina.

A Civitavecchia, nelle ultime ore, sono attraccate sette navi speciali provenienti dalla Spagna, che trasportavano diecimila pellegrini. In prima fila, davanti al Papa, ci saranno 450 malati in sedia a rotelle. Dodicimila persone sono state accolte nelle parrocchie e nelle scuole di Roma e del Lazio, 950 famiglie romane hanno messo a disposizione le loro case per ospitare i fedeli che non si potevano permettere l’albergo. L’assistenza durante la Messa sarà affidata a 1.850 volontari, 500 dei quali romani.

E' prevista la partecipazione di diversi rappresentanti di altre Chiese e comunità ecclesiali cristiane, ma anche di altre religioni. Su richiesta di Escrivá, nel 1950, la Santa Sede aveva infatti approvato che anche i non cattolici potessero essere ammessi come «cooperatori» dell’Opus Dei.

Ci sarà Hinrich Bues, pastore protestante di Amburgo; il poeta Alik Zorin con un gruppo di ortodossi provenienti dalla Russia; alcuni esponenti luterani della Norvegia e della Finlandia. Assisteranno alla celebrazione anche gruppi di fedeli musulmani, provenienti dalla Nigeria e dal Kazakhstan: si tratta di persone che collaborano con alcune iniziative legate all’Opus Dei, che frequentano i suoi ospedali o le sue scuole.

Nutritissimo anche il parterre dei politici. Il vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini guiderà la delegazione del Governo italiano, composta da sette ministri. Ci sarà il presidente della Camera Gianfranco Casini, il sindaco di Roma Walter Veltroni, il presidente dei Ds Massimo D’Alema, insieme a simpatizzanti di lunga data dell’Opus Dei, come il senatore Giulio Andreotti. A fianco a loro ci saranno i rappresentanti dei governi di altri 14 Paesi. La canonizzazione di oggi rappresenta quasi una rivincita per l’organizzazione cattolica accusata per decenni di essere una sorta «massonena bianca», una lobby segreta e influente. «Ho vissuto 25 anni con Escrivá - ha detto ieri il prelato dell’Opera, Javier Echevarría – e ho visto la sua lotta per raggiungere la santità in mille particolari di preghiera, di carità e di allegria cristiana che oggi mi si affollano nella mia memoria».

Andrea Tornielli // Il Giornale