Fin da quando ho ricevuto la prima notizia del terremoto nell’amatissima terra del Giappone, non ho mai smesso di pregare e di chiedere preghiere per gli abitanti di quel Paese, unendomi di cuore al dolore di tutte le famiglie e di ogni persona, partecipando alla pena che questa disgrazia ha arrecato.
Ho offerto suffragi per le vittime e ho chiesto anche al Signore che intercedano perché sia minimo il numero dei morti e perché si possa offrite tutta l’assistenza spirituale e umana a chi ne ha bisogno. Mi sento completamente unito, insieme ai fedeli della Prelatura dell’Opus Dei, a tutto ciò che si sta facendo per aiutare tutte le persone e le famiglie che lo necessitano. Perciò ho chiesto agli uomini e alle donne della Prelatura del Giappone, ben uniti ai loro concittadini, che, oltre a pregare e a offrire sacrifici per la attuale situazione, non tralascino di collaborare, nella misura delle loro possibilità, con tutte le attività che portano aiuto a chi è stato colpito dal sisma.
Sono specialmente molto unito, come gli altri fedeli della Prelatura, alle preghiere del Santo Padre e a quanto hanno predisposto i vescovi del Giappone, anche perché così tutta la popolazione di questo Paese intenda nel modo più immediato che la Chiesa Cattolica partecipa e vuole aiutare in tutto ciò che ha colpito il popolo giapponese.
Parole di Benedetto XVI sul terremoto e lo tsunami in Giappone.