Il Papa ricorda il suo viaggio in Baviera

Nel suo discorso di mercoledì 20, Benedetto XVI ha ricordato il suo recente viaggio in Germania. Tanti ricordi del passato lo hanno spinto a guardare “al futuro”. Allo stesso modo, ha rinnovato il suo desiderio di incoraggiare il dialogo tra le religioni.

Il Santo Padre Benedetto XVI ha dedicato l'Udienza Generale di mercoledì 20 al commento del suo recente viaggio apostolico in Germania. All'Udienza, tenutasi in Piazza San Pietro, hanno assistito più di 40.000 persone.

Il Papa ha affermato che il viaggio nel suo paese natale "non è stato un semplice 'ritorno' al passato, ma anche un'occasione provvidenziale per guardare con speranza al futuro" e, ricordando il motto della visita apostolica "Chi crede non è mai solo", ha invitato "a riflettere sull'appartenenza di ogni battezzato all'unica Chiesa di Cristo, all'interno della quale non si è mai soli, ma in costante comunione con Dio e con tutti i fratelli".

Rievocando la prima tappa del viaggio a Monaco dove Benedetto XVI fu Arcivescovo, e la sosta al Santuario Mariano di Altötting, il Santo Padre ha fatto riferimento all'incontro con gli studenti e i professori dell'Università di Regensburg.

"Volevo invitare al dialogo della fede cristiana col mondo moderno ed al dialogo di tutte le culture e religioni".

"Come tema avevo scelto" - ha detto Benedetto XVI - "la questione del rapporto tra fede e ragione. Per introdurre l'uditorio nella drammaticità e nell'attualità dell'argomento, ho citato alcune parole di un dialogo cristiano-islamico del XIV secolo, con le quali l'interlocutore cristiano - l'imperatore bizantino Manuele II Paleologo - in modo per noi incomprensibilmente brusco - presentò all'interlocutore islamico il problema del rapporto tra religione e violenza".

"Questa citazione, purtroppo, ha potuto prestarsi ad essere fraintesa" - ha ribadito il Pontefice - "Per il lettore attento del mio testo, però, risulta chiaro che non volevo in nessun modo far mie le parole negative pronunciate dall'imperatore medievale in questo dialogo e che il loro contenuto polemico non esprime la mia convinzione personale. La mia intenzione era ben diversa: partendo da ciò che Manuele II successivamente dice in modo positivo, con una parola molto bella, circa la ragionevolezza che deve guidare nella trasmissione della fede, volevo spiegare che non religione e violenza, ma religione e ragione vanno insieme".

"Il tema della mia conferenza" - ha spiegato il Papa - "(...) fu quindi la relazione tra fede e ragione: volevo invitare al dialogo della fede cristiana col mondo moderno ed al dialogo di tutte le culture e religioni. Spero che in diverse occasioni della mia visita - per esempio, quando a Monaco ho sottolineato quanto sia importante rispettare ciò che per gli altri è sacro - sia apparso con chiarezza il mio rispetto profondo per le grandi religioni e, in particolare, per i musulmani, che 'adorano l'unico Dio' e con i quali siamo impegnati a 'difendere e promuovere insieme, per tutti gli uomini, la giustizia sociale, i valori morali, la pace e la libertà".

"Confido quindi che, dopo le reazioni del primo momento, le mie parole nell'Università di Regensburg possano costituire una spinta e un incoraggiamento a un dialogo positivo, anche autocritico, sia tra le religioni come tra la ragione moderna e la fede dei cristiani".

Benedetto XVI ha concluso la rievocazione del suo viaggio in Germania ricordando l'incontro con il clero nella Cattedrale di Freising dove fu ordinato sacerdote.

    Vatican Information Service (VIS, 20.9)