Sabato 21 marzo Papa Francesco si è recato in visita pastorale a Pompei e Napoli. Riportiamo alcuni brani dei discorsi del Santo Padre e i link ai testi integrali.
Preghiera del Papa davanti alla Madonna di Pompei
Madre e modello della Chiesa, tu sei guida e sostegno sicuro.
Rendici un cuor solo e un'anima sola, popolo forte in cammino verso la patria del cielo.
Ti consegniamo le nostre miserie, le tante strade dell'odio e del sangue, le mille antiche e nuove povertà e soprattutto il nostro peccato.
A te ci affidiamo, Madre di misericordia: ottienici il perdono di Dio, aiutaci a costruire un mondo secondo il tuo cuore.
Incontro con la popolazione del rione Scampia e con diverse categorie sociali
Vi auguro che abbiate il coraggio di andare avanti con questa gioia, con questa radice, il coraggio di portare avanti la speranza, di non rubare mai la speranza a nessuno, di andare avanti per la strada del bene, non per la strada del male, di andare avanti nell’accoglienza di tutti quelli che vengono a Napoli da qualunque Paese.
Santa Messa nella Piazza del Plebiscito: Omelia del Santo Padre
Cari napoletani, largo alla speranza e non lasciatevi rubare la speranza! Non cedete alle lusinghe di facili guadagni o di redditi disonesti: questo è pane per oggi e fame per domani. Non ti può portare niente! Reagite con fermezza alle organizzazioni che sfruttano e corrompono i giovani, i poveri e i deboli, con il cinico commercio della droga e altri crimini. Non lasciatevi rubare la speranza! Non lasciate che la vostra gioventù sia sfruttata da questa gente! La corruzione e la delinquenza non sfigurino il volto di questa bella città! E di più: non sfigurino la gioia del vostro cuore napoletano! Ai criminali e a tutti i loro complici oggi io umilmente, come fratello, ripeto: convertitevi all’amore e alla giustizia! Lasciatevi trovare dalla misericordia di Dio! Siate consapevoli che Gesù vi sta cercando per abbracciarvi, per baciarvi, per amarvi di più. Con la grazia di Dio, che perdona tutto e perdona sempre, è possibile ritornare a una vita onesta. Ve lo chiedono anche le lacrime delle madri di Napoli, mescolate con quelle di Maria, la Madre celeste invocata a Piedigrotta e in tante chiese di Napoli. Queste lacrime sciolgano la durezza dei cuori e riconducano tutti sulla via del bene.
Visita al carcere di Poggioreale
Anche se nella vita abbiamo sbagliato, il Signore non si stanca di indicarci la via del ritorno e dell’incontro con Lui. L’amore di Gesù per ciascuno di noi è sorgente di consolazione e di speranza. E’ una certezza fondamentale per noi: niente potrà mai separarci dall’amore di Dio! Neanche le sbarre di un carcere. L’unica cosa che ci può separare da Lui è il nostro peccato; ma se lo riconosciamo e lo confessiamo con pentimento sincero, proprio quel peccato diventa luogo di incontro Lui, perché Lui è misericordia.
Incontro col clero e i religiosi nel Duomo
La gioia della mia vita è piena, la gioia dell’aver scelto bene, la gioia che io vedo tutti i giorni che il Signore è fedele a me. La gioia è vedere che tutti il Signore sempre è fedele. Quando io non sono fedele al Signore, accedo al sacramento della Riconciliazione. I consacrati o i sacerdoti noiosi, con l’amarezza del cuore, tristi hanno qualcosa che non va e devono andare da un buon consigliere spirituale, un amico e dire: “Non so cosa succede nella mia vita”. Quando non c’è la gioia, c’è qualcosa che non va. Il fiuto del quale parlava l’Arcivescovo oggi, ci dice che qualcosa manca. Senza gioia tu non attiri al Signore e al Vangelo..
Incontro con gli ammalati nella Chiesa del Gesù Nuovo
Non è facile avvicinarsi a un ammalato. Le cose più belle delle vita e le cose più misere sono pudiche, si nascondono. Il più grande amore, uno cerca di nasconderlo per pudore; e le cose che mostrano la nostra miseria umana, anche noi cerchiamo di nasconderle, per pudore. Per questo, per trovare un ammalato bisogna andare da lui, perché il pudore della vita lo nasconde. Andare a trovare l’ammalato. E quando ci sono malattie per tutta la vita, quando ci troviamo in malattie che segnano tutta una vita, noi preferiamo nasconderle, perché andare a trovare l’ammalato è andare a trovare la propria malattia, quella che noi abbiamo dentro. E’ avere il coraggio di dire a se stesso: anche io ho qualche malattia nel cuore, nell’anima, nello spirito, anche io sono un ammalato spirituale.
Incontro con i giovani sul lungomare Caracciolo
Dio, il nostro Dio, è un Dio delle parole, è un Dio dei gesti, è un Dio dei silenzi
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A voi, figli ricordo il quarto comandamento. Tu dai affetto ai tuoi genitori, li abbracci, dici loro che vuoi loro bene? Se spendono tanti soldi in medicine, tu li rimproveri? Fate un bell’esame di coscienza. L’affetto è la medicina più grande per noi anziani.
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La crisi della famiglia è una realtà sociale. Poi ci sono le colonizzazioni ideologiche sulle famiglie, modalità e proposte che ci sono in Europa e vengono anche da Oltreoceano Poi quello sbaglio della mente umana che è la teoria del gender, che crea tanta confusione. Così la famiglia è sotto attacco. Come si può fare, con la secolarizzazione che è attiva? Come si può fare con queste colonizzazioni ideologiche? Come si può fare con una cultura che non considera la famiglia, dove si preferisce non sposarsi? Io non ho la ricetta, La Chiesa è consapevole di questo e il Signore ha ispirato di convocare il Sinodo sulla famiglia, sui tanti problemi.