“Ho trovato la fede cattolica grazie alla ricerca della bellezza”

Lo scultore giapponese Etsuro Sotoo ha spiegato ai giovani partecipanti all’Incontro Internazionale per Universitari (UNIV), svoltosi ad aprile a Roma, come ha trovato Dio attraverso la bellezza e l’architettura.

Etsuro durante la conferenza dell'Univ.

Come è noto, l’artista giapponese, incaricato della costruzione del Tempio della Sacra Famiglia, a Barcellona, ha voluto studiare a fondo il pensiero del Servo di Dio Antoni Gaudí prima di mettere mano al lavoro. Soltanto allora è riuscito a capire il vero significato del suo lavoro e la vera bellezza. “Il mio nome è Etsuro, che significa ‘uomo felice’, cosa che ora si è realizzata: la vera felicità è quella di oggi, perché ho trovato la fede”, ha affermato con orgoglio.

Nella conferenza intitolata “Sulle orme di Gaudí”, Sotoo ha condiviso con gli studenti il percorso della propria conversione: “All’inizio studiavo molto le parole di Gaudí, i modellini di Gaudí, ma poi è arrivato un momento in cui dovevo realizzare un progetto che neppure Gaudí aveva immaginato e tanto meno progettato”. L’artista giapponese decide allora di tentare di comprendere la prospettiva dell’architetto spagnolo. “Tentai di guardare là dove guardava Gaudí. Per far questo io dovevo stare dove stava Gaudí; ma dove stava Gaudí? Gaudí stava nel mondo della fede. E quindi, per me è stato naturale voler entrare in quel mondo della fede per ampliare le mie conoscenze e per poter svolgere il lavoro che mi era stato commissionato”.

Tra le sue opere si annovera questa statua di san Josemaría che sta nella chiesa di Santa Maria di Montealegre, a Barcellona.

La scoperta della fede cattolica, partendo dal pensiero del Servo di Dio, aveva soddisfatto pienamente le aspettative dell’artista: “Da quel momento – ha affermato Sotoo –, la mia vita è cambiata completamente. Ho capito tutte le parole, anche se non perfettamente, come l’acqua chiara che io desideravo”.

La conversione ha fatto comprendere allo scultore anche la profondità spirituale che Antoni Gaudí vedeva nella vocazione artistica. L’artista giapponese ha riflettuto su una frase assai nota del Servo di Dio: “L’arte è lo splendore della luce della Verità: senza Verità non c’è arte”. Le conclusioni di questa riflessione gli fecero cambiare il modo di intendere la propria attività. “Sono semplicemente uno scalpellino, però cerco l’arte”, ha affermato Sotoo. “Trovare la verità è molto difficile, non sempre ci si riesce. Io penso, quindi, che la professione di artista non esiste. Soltanto chi cerca l’arte, l’arte come splendore della luce della verità, forse, è la persona più prossima ad essere un artista”.

Il Servo di Dio e famoso architetto catalano Antoni Gaudí ha dedicato gli ultimi undici anni della propria vita alla costruzione del Tempio della Sacra Famiglia, che chiamava affettuosamente “la cattedrale dei poveri”. Viveva in modo straordinariamente semplice e austero, al punto da essere tragicamente confuso con un mendicante nell’incidente di traffico che causò la sua morte.

Gaudí partecipava ogni giorno all’Eucaristia e praticava una continua vita di pietà. Molte sue opere, fra le quali l’abside della Sacra Famiglia, sono state dichiarate dall’UNESCO patrimonio dell’umanità.