“Giovanni Paolo II ha ristabilito un sistema comune di riferimento”

Atto accademico in occasione dei 25 anni del pontificato di Giovanni Paolo II, nel quale sono intervenuti il teologo mons. Rino Fisichella e il portavoce del Papa, Joaquín Navarro-Valls.

Il segreto dell’interesse dei mezzi di comunicazione per il Papa sta nella sua capacità di “ristabilire un sistema comune di riferimento”, ha affermato lo scorso 27 novembre Joaquín Navarro-Valls, portavoce della Santa Sede. Secondo lui, non sono gli aspetti più originali del Papa – come la sua passione per lo sport – a risvegliare questa attrattiva, perché da sè soli “non giustificano l’interesse profondo e costante per questo Papa”. Navarro-Valls ha descritto così la sua visione sul Papa da un punto di vista mediatico nel incontro che l’Università Pontificia della Santa Croce ha voluto dedicare alla figura di Giovanni Paolo II nel XXV anniversario del suo pontificato.

L’atto accademico, introdotto da Mariano Fazio, rettore dell’Università, aveva per titolo «Veritas Liberabit Vos» («La verità vi farà liberi»).

“Oggi sono scomparsi i sistemi comuni di riferimento, intesi come un quadro generale di ogni epoca nel quale le parole usate si collocano in un contesto preciso e hanno un senso”, ha detto Navarro-Valls, che parlava in qualità di “visiting professor” nella Facoltà di Comunicazione Istituzionale dell’Università della Santa Croce e non come portavoce del Papa.

“Questo pontificato ha ricreato un lessico comune che non esisteva più al fine di presentare il Vangelo e farlo accogliere”, ha affermato il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ricordando come esempio i termini di “anima, famiglia, Dio, orazione, amore umano, sessualità”. Alla fine, ha sottolineato che con i suoi viaggi “il Papa è riuscito a trasmettere questo sistema di valori e ha potuto offrire il suo messaggio cristiano. Il Papa offre un messaggio religioso, quel sistema di verità e di valori della religione cattolica che non solo interessa l’Occidente, ma tutto il mondo”, ha concluso Navarro-Valls.

Monsignor Rino Fisichella, teologo e rettore dell’Università Pontificia Lateranense, ha fatto riferiemtno alla Trinità come “orizzonte teologico per comprendere il ministero e il Magistero di questo Papa”. Il prelato ha spiegato che “nella Trinità si rende evidente che il centro di tutto è Dio e non l’uomo”. Il Papa – ha constatato – “situa i suoi insegnamenti nella Trinità, che è il fondamento del suo Magistero e alla quale ritorna sempre”. Poi ha aggiunto: “Giovanni Paolo II ha contribuito a togliere la paura dal cuore dell’uomo”. Per capire Giovanni Paolo II – ha sottolineato – “dobbiamo rifarci sempre alla Redemptoris Hominis, la prima enciclica del Papa, che racchiude i suoi principi programmatici”. Tutto questo, senza perdere di vista che è un poeta: “Il Papa ha un amore per la bellezza, per la natura, e ha la sensibilità del poeta”. “Il principio poetico ci permette di entrare nello spirito del Papa”, ha affermato il prelato.

L’atto in onore di Giovanni Paolo II è culminato nella presentazione del libro «Giovanni Paolo II, teologo. Nel segno delle encicliche», edito da Mondadori. Nel libro sono commentate tutte le encicliche del Papa, divise per gruppi tematici: trinitarie, sociali, ecclesiologiche e antropologiche. Il Cardinale Camillo Ruini ha scritto la prefazione e tra i commentatori si evidenziano i teologi Piero Coda, José M. Galván e le filosofe Angela Ales Bello e Jutta Burgraff. Il libro è stato curato dai professori G. Borgonovo e A. Cattaneo.

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