Riportiamo un'intervista di ABC Comunidad Valenciana alla dottoressa congolese Celine Tendobi, che ha ricevuto il premio per l'Uguaglianza di Harambee-Spagna per il miglioramento delle condizioni di vita di migliaia di persone.
Cambiare la mentalità di una società intera può sembrare una sfida irraggiungibile, ma non lo è contribuire a questo mediante l'educazione. Questa è l'impostazione della dottoressa congolese Celine Tendobi, che svolge un ampio lavoro sociale dal Centro Ospedaliero Monkole e che quest'anno ha ricevuto il Premio per la Promozione e Uguaglianza della Donna Africana concesso da Harambee-Spagna (legata all'Opus Dei). Questo mese è stata a Valencia per portare avanti un piano di sensibilizzazione sull'Africa in diversi centri scolastici e per raccogliere fondi per le necessità fondamentali della zona in cui lavora.
Celine si è laureata in Medicina all'Università di Kinshasa come risultato di un desiderio di formazione che ha sentito da molto giovane. Nel 2004 venne in Spagna per specializzarsi in Ostetricia e Ginecologia, ma, nonostante che avesse un posto di lavoro nel paese, decise di tornare in Congo per ridurre il tasso di mortalità infantile e il rischio di morte per gravidanza.
Oltre alle sue qualità professionali, il suo strumento principale è l'educazione. "In Congo, e dappertutto, formare una donna significa formare un'intera nazione, tutte le famiglie. È molto importante che le donne non debbano morire di parto e che siano preparate ad educare i loro figli", spiega.
"È molto importante che le donne non debbano morire di parto e che siano preparate ad educare i loro figli"
Nel suo lavoro quotidiano cerca di mostrare alle sue pazienti le condizioni di vita del loro paese, il fatto che le donne incinte muoiono per parto e i bambini si ammalano continuamente. "Non esiste una gerarchia di valori, né sono capaci di comprendere tutto questo, perciò spieghiamo loro che la formazione può risolvere molti problemi", sottolinea.
Nutrizione e igiene
Così Celine, insieme alle sue colleghe infermiere, va nelle case per insegnare alle famiglie pulizia e nutrizione, mostrando loro la necessità di un pasto equilibrato o di un'igiene fondamentale. "Quando cambiano i modi di vivere notano la differenza, perché i figli non si ammalano tanto e stanno meglio".
La dottoressa porta anche avanti un programma di codici di condotta nella lotta contro l'AIDS, con il quale si è riusciti a ridurre del 25 percento la trasmissione. "Facciamo degli incontri con i giovani a partire dai 15 anni nelle scuole, per spiegare loro in che cosa consiste la malattia e come prevenirla, perché a volte pensano che sia un'invenzione".
La grande quantità di risultati incoraggia Celine a continuare a lavorare e, soprattutto, a continuare ad insegnare alle donne giovani che la loro vita può migliorare mediante l'educazione: "Non possiamo aspettare che vengano ad aiutarci persone da fuori, dobbiamo cambiare le cose noi stessi".