Domenica di Pasqua: Cristo ha vinto la morte

Le parole di mons. Javier Echevarría, che ha commentato giorno per giorno gli eventi della Settimana Santa, trasmesse da Eternal World Television Network (EWTN). Di seguito il link per ascoltare le parole originali in spagnolo (formato mp3).

Domenica di Pasqua: parole di mons. Javier Echevarría, in originale spagnolo.

Passato il sabato, Maria di Mágdala, Maria di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a imbalsamare Gesù. Di buon mattino, il primo giorno dopo il sabato, vennero al sepolcro al levar del sole. Così S. Marco comincia il racconto degli avvenimenti di quell’alba di duemila anni fa, la prima Pasqua cristiana.

Gesù era stato sepolto. Agli occhi degli uomini la sua vita e il suo messaggio si erano conclusi nel più assoluto insuccesso. I suoi discepoli, confusi e intimoriti, si erano dispersi. Le stesse donne che vanno a compiere un atto di pietà si domandano l’un l’altra: Chi ci rotolerà via il masso dall’ingresso del sepolcro? Eppure, fa notare san Josemaría Escrivá, vanno avanti... Tu e io, siamo pure vacillanti? Siamo santamente determinati, oppure dobbiamo confessare di provare vergogna nel constatare la decisione, il coraggio, l’audacia di queste donne?

Compiere la volontà di Dio, essere fedeli alla legge di Cristo, vivere coerentemente la nostra fede, può sembrare a volte molto difficile. Ci sono ostacoli che sembrano insuperabili. Tuttavia, non è così. Dio vince sempre. L’epopea di Gesù di Nazaret non termina con la sua morte ignominiosa sulla Croce. L’ultima parola è quella della Risurrezione gloriosa. E noi cristiani, nel Battesimo, siamo morti e risuscitati con Cristo: morti al peccato e vivi per Dio. Oh, Gesù – diciamo con il Santo Padre Giovanni Paolo II -, come non ringraziarTi per il dono ineffabile che in questa notte ci elargisci? Il mistero della tua Morte e della tua Risurrezione si trasfonde nell’acqua battesimale che accoglie l’uomo antico e carnale e lo rende puro della stessa giovinezza divina (Omelia, 15-IV-2001).

Oggi la Chiesa, piena di gioia, esclama: Questo è il giorno che ha fatto il Signore: esultiamo e rallegriamoci! È un grido di giubilo che durerà cinquanta giorni, per tutto il tempo pasquale, quasi un’eco delle parole di S. Paolo: Se dunque siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio; pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra. Voi infatti siete morti e la vostra vita è ormai nascosta con Cristo in Dio!

È logico pensare, con la Tradizione della Chiesa, che Gesù, una volta risuscitato, sia apparso per prima cosa alla sua Santissima Madre. Che ciò non venga narrato nei racconti evangelici delle apparizione alle sante donne è, secondo Giovanni Paolo II, un indizio che la Madonna si era già incontrata con Gesù. Questa deduzione – aggiunge il Papa – troverebbe conferma anche nel dato che le prime testimoni della Risurrezione, per volere di Gesù, sono state le donne, le quali erano rimaste fedeli ai piedi della Croce, e quindi più salde nella fede (Udienza, 21-V-1997). Solo Maria aveva conservato pienamente la fede, durante le ore amare della Passione; dunque, è logico che il Signore apparisse in primo luogo a Lei.

Dobbiamo restare sempre vicino alla Vergine, ma soprattutto nel tempo pasquale, e imparare da Lei. Quale non fu la sua attesa della Risurrezione! Sapeva che Gesù era venuto a salvare il mondo e per tanto che doveva patire e morire; ma sapeva anche che non poteva restare soggetto alla morte, perché era la Vita.

Un buon modo di vivere la Pasqua è quello di impegnarci per rendere anche gli altri partecipi della vita di Cristo, compiendo con zelo il comandamento nuovo della carità, che il Signore ci dette la vigilia della sua Passione: Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri. Cristo risuscitato lo ripete ora a ciascuno di noi. Ci dice: amatevi davvero gli uni gli altri, sforzatevi tutti i giorni di servire gli altri, pronti anche a fare le cose più minute pur di rendere piacevole la vita a quanti convivono con voi.

Ma torniamo all’incontro di Gesù con la sua Santissima Madre. Come sarà stata contenta la Madonna nel contemplare l’Umanità Santissima, carne della sua carne e vita della sua vita, pienamente glorificata! Chiediamole che ci insegni a sacrificarci per gli altri senza farlo notare, senza neppure sperare che ci ringrazino: dobbiamo ambire di passare inosservati, per possedere così la vita di Dio e trasmetterla agli altri. Oggi le rivolgiamo il Regina Coeli, il saluto proprio del tempo pasquale: Regina dei cieli, rallegrati, alleluja / Cristo, che hai portato nel grembo, alleluja / È risorto, come aveva promesso, alleluja / Prega il Signore per noi, alleluja / Rallegrati, Vergine Maria, alleluja / Il Signore è veramente risorto, alleluja.