Mi sembra che l’aspetto degli insegnamenti di San Josemaría che ha avuto più ripercussione nella mia vita è la filiazione divina. Sapere che sono una figlia amatissima di Dio, e che tutto quello che mi succede è stato voluto o permesso da Lui, mi dà una sicurezza meravigliosa, una grande pace. Naturalmente, alcune volte (molte se devo essere sincera) perdo questa pace. Divento nervosa e finisco per gridare con i bambini. Ma allora gli insegnamenti di Josemaría sull’importanza di rettificare, di tornare a nostro Padre Dio con la fiducia di un bambino che sa che suo padre sta aspettando che chieda perdono per risolvere tutto, sono meravigliosi. E dopo aver chiesto perdono a Dio, è facile chiedere perdono ai bambini e a mio marito.
Penso che questo aspetto è di grande importanza per il XXI secolo. Viviamo in un periodo in cui si presuppone che occorre prevedere tutto, ma naturalmente non possiamo. Mi accorgo che molta gente viene aiutata se le si dice: “Guarda, tu non potevi prevedere questo, ma non preoccuparti, tuo Padre Dio lo può e ti vuole bene. Gesù Cristo è morto per te e adesso non ti abbandonerà”. Questo ragionamento può salvare molte persone dal peso schiacciante di una eccessiva preoccupazione.
Un altro aspetto che mi piace molto è che dobbiamo santificare il nostro lavoro e che per me, curare la mia famiglia, è un vero lavoro professionale. Questa idea è realmente una sfida alla teoria generalizzata secondo la quale l’unico vero lavoro è quello remunerato, per cui una donna che lascia il suo lavoro per prendersi cura della famiglia sta sprecando la sua vita. Recentemente abbiamo fatto un sondaggio e una delle domande era: “Lei sarebbe disposta ad accettare un lavoro, se le venisse offerto?”. Io ho pensato: “Che cosa pensano che io faccia? Dipingermi le unghie?”
Quale meraviglioso contrasto offre Josemaría Escrivá. Grazie a lui so che prendermi cura di mio marito e dei miei figli è una nobile vocazione. Sto aiutando a formare dei santi, e per un santo non si può mai fare troppo. Questi insegnamenti mi aiutano specialmente nelle piccole cose. In fin dei conti gran parte della vita consiste in cose piccole: mettere tutto in ordine quando termino il mio lavoro, per amore; offrire di lavare i calzini maleodoranti per il lavoro apostolico della Chiesa in Kazakjstan; ascoltare un figlio quando sono distrutta e desidero cinque minuti di pace; essere educata con il venditore di finestre che chiama proprio quando sto mettendo il cibo a tavola…
Relazione pubblicata su “La alegría de los hijos de Dios”, Alberto Michelini. © 2002 Ufficio Informazioni dell’Opus Dei.