Come vivere la sinodalità in famiglia?

Mercoledì 4 ottobre 2023 avrà luogo l’Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi nell’ambito del Sinodo 2021 - 2024. La sinodalità è una tappa di un percorso lungo, di un cammino iniziato molto tempo fa e che continuerà fin quando uomini, donne, bambini, anziani stringeranno relazioni di valore dando così grandi frutti alla Chiesa di Cristo.

Papa Francesco ha invitato tutta la Chiesa a vivere non soltanto un sinodo, cioè un evento in cui alcuni rappresentanti di tutte le diocesi del mondo si ritrovano per affrontare un determinato problema o una sfida, ma un atteggiamento, che ha chiamato sinodalità.

Può sembrare una parola difficile, ma è una parola che deriva dal greco e significa “camminare insieme”. Il Papa desidera che questo atteggiamento non sia riservato ad alcune persone ma che diventi un modo di fare proprio di tutti i cristiani; per questa ragione è logico che ci chiediamo anche come vivere questo aspetto nelle nostre famiglie.

Ogni tanto capita che mamma e papà escano, dicendo: andiamo a fare due passi. Oppure che il sabato o la domenica siano dedicati a una gita con tutta la famiglia: una passeggiata in montagna o in una città d’arte, in un parco per fare un pic-nic o a casa dei nonni. Queste camminate diventano spesso occasione per commentare gli ultimi eventi che sono accaduti in famiglia; talvolta anche per affrontare un problema con uno dei membri della famiglia: mentre si cammina all’aria aperta, è più facile tornare sui fatti, manifestare un dolore o un disagio, raccontare quello che abbiamo provato in una determinata situazione. Insomma, è più facile aprire il cuore.

Talvolta mamma e papà fanno due passi anche per confrontarsi su come affrontare una determinata sfida: una questione economica complicata, un momento delicato di uno dei figli… mentre camminano, parlano e parlando piano piano nascono idee o si riescono a immaginare soluzioni.

Questa, in fondo, è proprio sinodalità: si cammina insieme e si affrontano insieme le questioni che giorno dopo giorno emergono nella vita insieme. Per questo la sinodalità in famiglia è qualcosa di molto comune, che non richiede strane formule o spiegazioni complicate.

Tuttavia possiamo raccogliere l’invito del Papa e provare a immaginare dei modi nuovi di vivere questa dimensione della Chiesa anche nel nostro contesto familiare.

Un primo modo, forse scontato, è che ciascuno in famiglia dia il proprio contributo, che nessuno viva la casa come se fosse una sorta di “male necessario”. Non si tratta tanto di compilare elenchi di cose da fare e di assegnare a ciascuno un compito, ma di capire come ciascuno può arricchire la famiglia. Ad esempio, quando ci suddividiamo il compito di apparecchiare o sparecchiare la tavola, che è un contributo importante alla vita della famiglia, può capitare che i più piccoli vengano esclusi: “non siete capaci”, oppure “no, che poi fate cadere i bicchieri”. Forse un apporto dai più piccoli può venire dalla richiesta di fare un bel disegno da appendere sul frigorifero per rallegrare la cucina.

Condividere le proprie passioni e i propri sogni, fare partecipi gli altri della famiglia delle gioie sperimentate o manifestare le difficoltà è un buon modo per vivere la sinodalità: significa farsi conoscere e permettere agli altri di costruire ponti con ciascuno di noi.

Vivere la sinodalità può voler dire interessarci dei vicini di casa, magari invitandoli a cena, o almeno cercando di conoscerli o offrendo loro qualche piccolo favore, come ritirare un pacco in loro assenza.

Anche il quartiere in cui viviamo può diventare un luogo a cui aprirci e scoprire occasioni di conoscenza e di servizio reciproco.

A volte capita di attraversare momenti in cui il dialogo in famiglia è molto difficile, altro che sinodalità; può essere utile in questi casi fare qualcosa di manuale insieme: ad esempio, il papà che può chiedere alla figlia con cui sta attraversando un momento complicato di aiutarlo a fare la spesa; e mentre si va al supermercato, si può parlare, provare con delicatezza ad affrontare il punto dolente.

I modi per vivere la sinodalità sono tanti quanti la nostra immaginazione può creare; è bello pensare che questo cambiamento può portare a migliorare questo nostro mondo, può renderlo più bello, più vivibile, perché più di Cristo.

Don Giovanni Zaccaria