Campus Bio-Medico: inaugurazione dell’anno accademico

Il 24 ottobre si è svolta l’inaugurazione dell’anno accademico dell'Università Campus Bio-Medico di Roma; inizia così il ventesimo anniversario dell'Ateneo.

La cerimonia ha avuto inizio con la celebrazione della santa Messa presso la Cappella del Policlinico Universitario presieduta da don Matteo Fabbri, Vicario dell’Opus Dei per l’Italia.

Nell’omelia il Vicario ha parlato della figura di Mons. Álvaro del Portillo ricordando che “all’inizio di questa università e di questo Policlinico universitario c’è l’ispirazione di Dio, c’è la santità vera, c’è l’iniziativa di un uomo di Dio. Questo deve riempirci di una grande speranza”.

Ha fatto notare, poi, la provvidenziale coincidenza di questo 20° anniversario del Campus con l’Anno della fede. “La fede – ha detto - da sola non costruisce i muri e i programmi clinici e didattici. Ma se viene meno la fede non vi sarà geometria che tenga: non sarà la tecnica da sola a portare avanti il Campus”. 

Citando le parole del fondatore dell’Opus Dei che ricordava come “l’Università avesse come sua più alta missione il servizio agli uomini, l’essere lievito della società in cui è inserita”, don Matteo ha detto che ciò avverrà “non perché questa sia un’istituzione “cattolica”, con una denominazione ufficiale dietro la quale correremmo il rischio di nascondere la nostra responsabilità, ma perché, secondo lo spirito profondamente laicale che la anima, vogliamo che questa sia un’istituzione dalla chiara e riconoscibile identità cristiana. È qualcosa che ci riguarda tutti: medici, infermiere, personale amministrativo, servizi di base, docenti, studenti. La fede tocca la mia vita, porta ciascuno di noi a concepire e vivere il proprio lavoro come servizio, e non come mera affermazione di interessi personali; porta a vedere nelle persone che ci circondano altri figli di Dio; porta a vedere, in maniera particolare, Cristo sofferente in ogni malato”. 

Pensando, infine, alle prospettive future del Campus, il Vicario ha aggiunto un ingrediente necessario per tutto questo: l’unità. “Un sogno che si fa da soli resta un sogno, mentre un sogno condiviso diventa realtà. Lo sviluppo del Campus si potrà fare, costruendolo insieme, con la ricchezza del contributo di ciascuno, con una vera capacità di accogliere tutte le persone con cui lavoriamo come un dono, come una ricchezza”. 

Dopo la Messa ha avuto luogo l’atto inaugurale, aperto dal saluto del Presidente dell'Università Campus Bio-Medico di Roma, Prof. Paolo Arullani, cui è seguita la relazione di apertura dell'Anno Accademico da parte del Rettore, Prof. Vincenzo Lorenzelli, il quale ha ricordato che da vent’anni il Campus Bio-Medico risponde al bisogno “di classi dirigenti preparate e capaci di affrontare i rapidi cambiamenti che il tempo attuale impone, di cittadini formati e dotati di quel senso critico che garantisce un’autonomia di giudizio, di competenze teoriche e professionali che assicurino il successo in un mondo sempre più competitivo, di educazione e istruzione nel senso più alto di questi termini”.

La Prolusione inaugurale, dal titolo "Guarire una leucemia senza chemioterapia: il caso della leucemia acuta promielocitica", è stata tenuta dal Prof. Giuseppe Avvisati, Ordinario di Ematologia.