Benedizione della statua di san Josemaría

Il prossimo mercoledì 14 settembre, il Santo Padre Benedetto XVI benedirà la statua di san Josemaría Escrivà, fondatore dell’Opus Dei, collocata all’esterno della basilica vaticana, all’incirca davanti all’edificio di Santa Marta.

L’atto avrà luogo intorno alle 11:15. Il Santo Padre, subito dopo l’udienza generale a piazza San Pietro, benedirà la statua.

Prima dell’arrivo del Santo Padre, ci saranno alcuni brevi discorsi del Cardinal Francesco Marchisano, Arciprete della Basilica Vaticana, di Mons. Javier Echevarría, Prelato dell’Opus Dei, e dello scultore, Romano Cosci.

Un coro di circa 80 cantori, diretto dal Maestro Mons. Pablo Colino interpreterà alcuni canti, dalla terrazza della Sacrestia.

L’ingresso per la cerimonia avverrà dalla porta del Perugino.

 

La statua di San Josemaría nella Basilica di San Pietro  

La scultura in marmo, di poco più di cinque metri d’altezza, è stata collocata in una nicchia della facciata del transetto sinistro della Basilica, chiamato anche braccio di San Giuseppe, molto vicino all’entrata della Sacrestia.

Le nicchie di questa zona della Basilica sono state destinate da Giovanni Paolo II ad accogliere le sculture di santi e fondatori del nostro tempo.

La statua di San Josemaría si trova vicino ad altre statue, come ad esempio quella di San Gregorio, fondatore della Chiesa Armena (scolpita dall’armeno Khatchik Kazandjian e inaugurata il 19 gennaio scorso); di Santa Teresa delle Ande, carmelitana (realizzata da Juan Eduardo Fernández Cox, cileno); di San Marcellino Champagnat, fondatore dei Fratelli Maristi (dell’artista Jorge Jiménez Deredia, costaricano).

L’immagine di San Josemaría è opera dello scultore italiano Romano Cosci, che ha lavorato su un unico blocco di marmo per oltre un anno. Già nel 2002, Cosci aveva realizzato una scultura per la facciata della basilica vaticana: quella della santa spagnola Giuseppina del Cuore di Gesù, che si trova all’entrata delle grotte vaticane. Cosci ha realizzato la scultura a Pietrasanta (vicino a Massa Carrara). Appena la statua è stata collocata in San Pietro ha commentato: “Ho passato un anno fantastico in cui abbiamo lavorato intensamente per portare a termine un lavoro difficile: la scultura di un santo. E’ difficile normalmente che un artista sia pienamente soddisfatto. Desidero solo che piaccia ai fedeli che la vedranno e apprezzino la figura di un sacerdote che ha predicato la santità per tutti”.

In Vaticano esistono più di 150 sculture di santi, comprendendo anche quelle del Colonnato. Il significato di questa serie di statue è quello di ricordare che la Chiesa si fa bella con la vita dei santi, che sono modello e stimolo per i cristiani.

Nella realizzazione della scultura di San Josemaría, Romano Cosci si è ispirato ad alcune parole di Cristo, riportate nei Vangeli, spesso meditate dal fondatore dell’Opus Dei: si exaltatus fuero a terra, omnes traham ad meipsum. "Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me" (Giovanni 12,32).

San Josemaría si riferì in numerose occasioni a queste parole. Per esempio, nel 1968 affermava: "Da moltissimi anni, dalla stessa data fondazionale dell’Opus Dei, ho meditato e fatto meditare alcune parole di Cristo che ci riporta san Giovanni: Et ego, si exaltatus fuero a terra, omnes traham ad meipsum (Giovanni 12,32). Cristo, morendo sulla Croce, attrae a sè la Creazione intera e, nel suo nome, i cristiani, lavorando in mezzo al mondo, devono riconciliare tutte le cose con Dio, collocando Cristo in cima a tutte le attività umane (Intervista pubblicata in L'Osservatore della Domenica, Città del Vaticano, maggio-giugno 1968).

L’opera di Cosci rappresenta San Josemaría rivestito dei paramenti sacerdotali per celebrare la Santa Messa, con le braccia leggermente aperte. Nella parte inferiore sono scolpiti gli stemmi papali di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, i due pontefici sotto i quali, rispettivamente, è stato cominciato e portato a termine il lavoro. Ai piedi del santo, due angeli (l’Opus Dei fu fondato il giorno della festa dei Santi Angeli Custodi): uno dei due porge a San Josemaría un libro aperto, con il versetto del Vangelo sopra menzionato.