Sabato 9 maggio, Mons. Javier Echevarría conferirà l’ordinazione sacerdotale a 32 fedeli della prelatura dell’Opus Dei. La cerimonia si terrà alle ore 16,00 nella basilica di Sant’Eugenio (Roma) e potrà essere seguita in diretta streaming sulla homepage di www.opusdei.org.
I nuovi sacerdoti, che prima del diaconato erano tutti fedeli laici dell’Opus Dei, provengono da 14 Paesi: Spagna, Polonia, Cile, Ecuador, Stati Uniti, Nigeria, Messico, Taiwan, Kenya, Brasile, Guatemala, Colombia, Austria e Argentina. Due di loro, Alex e Carles Ayxelá, sono fratelli e sono originari di Girona (Spagna)
La pagina web della prelatura ha raccolto anche alcune interviste ai nuovi sacerdoti:
Juan Carlos Vasconez, dall'Ecuador, è stato ingegnere informatico per tanti anni ed è convinto che "sarà Dio ad agire attraverso di noi, Lui che sorriderà, Lui che attrarrà, Lui che dirà la parola giusta. E’ Dio che agisce. La persona deve metterci la volontà e dire: Signore, fallo tu. Dubbi, anche un po’ di timore, sì però al tempo stesso anche fiducia, perché così come mi ha guidato per percorsi inesplicabili che sono finiti bene, ancor più questa avventura stupefacente finirà sicuramente bene".
Jeff Langan, che ha lavorato alla Notre Dame University, negli Stati Uniti, parla del suo desiderio di “lavorare per la pace, nelle famiglie, nei paesi, tra le nazioni. Quando penso come dovrò servire quando sarò sacerdote, l’immagine che mi viene alla mente è quella di Gesù che dice: “Guardate che sono davanti alla porta e busso”.
Paulo Oriente, dal Brasile, con i suoi 52 anni è il più anziano dei futuri sacerdoti. Prima è stato professore universitario di Diritto e Letteratura. Racconta che, per lui "dire a Dio sempre di sì è il sentiero per la felicità, per la realizzazione completa". E afferma che ha "il desiderio di passare molte ore nel confessionale perché Dio attraverso la mia azione possa esercitare la sua misericordia e la riconciliazione con le persone".
Javier Ibanez, dal Cile, racconta di essere entusiasta all'idea di "essere un sacerdote della strada, un sacerdote che dedica tutto il suo tempo agli altri. Farò tutto il possibile, perché il Papa ce lo chiede, per promuovere la famiglia, per essere una persona che sostiene l’unione, che cerca di aiutare a risolvere i problemi che possano esserci".
James Njunge, 28 anni, dal Kenia, è il più giovane del gruppo e dice di essere "emozionato in primo luogo perché sarò sacerdote, e anche perché so che non sarà un compito facile. E’ una grande responsabilità. E’ qualcosa di grande. Troppo grande. Sapere che da adesso tante persone mi guarderanno cercando il mio buon esempio. E non è facile dare il buon esempio sempre".
I nomi dei 32 ordinandi e i loro paesi di origine sono:
Paulo Oriente Franciulli (Brasile), José Luis Parrado Frade (Spagna), Alejandro Vázquez-Dodero Rodríguez (Spagna), Alejandro Baños Atance (Spagna), Jeffrey Joseph Langan (Stati Uniti), Juan Carlos Vásconez Donoso (Ecuador), Jordi Pujol Soler (Spagna), Miguel Díez López (Spagna), Rafael Cabrera González (Spagna), Alejandro Ayxelá Frigola (Spagna), Jorge Mario Jaramillo Echeverry (Colombia), Federico María López Navarro (Spagna), Javier Ibáñez Vial (Cile), José María Rincón Fernández (Spagna), José Enrique De Castro y Manglano (Spagna), Jesús María Corcuera Canflanca (Spagna), Juan Martín Aguado (Spagna), Carlos Ayxelá Frigola (Spagna), Miguel Ángel Bravo Gutiérrez (Messico), Rafael Bartolomé Castilla (Spagna), Juan Gabriel Irarrázaval Armendáriz (Cile), Rafael García Arenillas (Spagna), Agapitus Tobechukwu Okoye (Nigeria), Ifeanyi Sylvester Ogboh (Nigeria), Mauricio Shiaw-Tsu Liu Roqueñi (Taiwan), Thomas Kenner (Austria), Wojciech Woźny (Polonia), Jesús Fernández Vicente (Spagna), Stanisław Urmański (Polonia), Mauricio Fabián Ballesteros Casas (Argentina), Carlos Luis Páez Lucero (Guatemala), James Mwaura Njunge (Kenya).