"Considera ciò che di più bello e di più grande c'è sulla terra..., ciò che piace all'intelletto e alle altre facoltà..., e ciò che è godimento della carne e dei sensi...
Considera il mondo, e gli altri mondi che brillano nella notte: tutto l'Universo. — Ebbene, tutto ciò, unito a tutte le follie del cuore soddisfatte..., non vale niente, è niente e meno di niente, a confronto di questo Dio, mio! —tuo!—, tesoro infinito, perla preziosissima, umiliato, fatto schiavo, annichilito in forma di servo nella grotta dove volle nascere, nella bottega di Giuseppe, nella Passione e nella morte ignominiosa... e nella pazzia d'Amore della Santa Eucaristia".
(Cammino 432)
Questo libro raccoglie due omelie di san Josemaría Escrivá, fondatore dell’Opus Dei, dedicate alla sacra Eucaristia. La prima considera questo mistero come sacrificio e comunione (la santa Messa); la seconda come sacramento degno di adorazione (la presenza reale al di fuori della Messa).
Il fatto di riproporle l’una accanto all’altra può aiutare i fedeli a trarre maggior frutto dall’Anno dell’Eucaristia (ottobre 2004 - ottobre 2005) proclamato dal Santo Padre Giovanni Paolo II, che nella Lettera apostolica Mane nobiscum Domine, dopo alcuni orientamenti generali, afferma infatti: «Se il frutto di questo Anno fosse anche soltanto quello di ravvivare in tutte le comunità cristiane la celebrazione della Messa domenicale e di incrementare l’adorazione eucaristica fuori della Messa, questo Anno di grazia avrebbe conseguito un risultato significativo».
Nella presentazione, Mons. Javier Echevarría sottolinea che l’Eucaristia è “Luce di Cristo che deve illuminare tutti gli istanti della nostra esistenza: il lavoro intenso, a volte fatto controvoglia, e la vita familiare, con le sue gioie e i suoi dolori; le relazioni sociali; i momenti dedicati al riposo; la malattia… Tutto è occasione di incontro con Dio se la nostra vita è «essenzialmente, totalmente!, eucaristica» (Forgia, n. 826)”.
“Queste pagine - dice il Prelato - ci trasmettono l’esperienza di un santo innamorato di Cristo e, pertanto, ardentemente devoto del Santissimo Sacramento”.