A maggio, nella sala del cinema Colosseo a Milano, il prof. Agostino Giovagnoli si è soffermato sul rapporto tra il carattere proprio di san Josemaría e la sua fedeltà al “carisma” fondazionale. Il testo del Vázquez de Prada si può definire una “biografia di san Josemaría o forse una storia del carisma fondazionale che è stato all’origine dell’Opera. E tutte le vicende narrate si collocano dentro una storia più grande: la storia della Chiesa e, direi, la storia del mondo nel XX secolo”. E, parlando del secolo XX, ha sottolineato come “l’Opera è essa stessa una risposta ai problemi posti dalla fede alla modernità. I suoi caratteri fondamentali, come la secolarità o la santificazione attraverso il lavoro, sono caratteristici della modernità”.
Mons. Ennio Apeciti strutturando la sua relazione sotto forma di sei ringraziamenti a Dio e San Josemaría, ha sottolineato in particolare la costante attenzione di san Josemaría a voler salvaguardare e valorizzare la santità della Chiesa nonostante le mancanze dei singoli cristiani, tra i quali si annoverava egli stesso.
Infine la dott.ssa Paola Premoli ha voluto richiamare nella sua relazione cinque oggetti, citati in contesti diversi nel testo del Vázquez, “che mi pare – ha detto - spieghino bene alcuni aspetti, visto che "il buon Dio vive nei dettagli". Gli oggetti sono: un tabernacolo, una perla, dei piccoli coccodrilli, un chiodo, un sacco di frumento”. Ha legato e commentato il significato di ciascuno di essi con cinque caratteristiche proprie dello spirito dell’Opera: la santificazione del lavoro, la vocazione, la famiglia, la chiamata ad essere testimoni e la mentalità laicale.
Sempre a maggio nel bellissimo teatro di Messina intitolato ad Annibale di Francia, santo da poco canonizzato e molto caro ai messinesi, Fabio Mazzeo, giornalista, ha strutturato l'incontro come un talk-show; dopo una breve testimonianza filmata su incontri avuti dal santo a Barcellona, San Paolo del Brasile e Santiago del Cile, i tre ospiti hanno cominciato a rispondere alle varie domande del moderatore: il rapporto del santo con Paolo VI e Giovanni Paolo II, il cammino giuridico dell'Opus Dei, la forza del messaggio della santificazione nella vita quotidiana, le difficoltà che talvolta l’Opus Dei incontra per farsi conoscere, ecc.. Marta Brancatisano, scrittrice, Carlo Sorci docente universitario e Leonardo Urbani urbanista hanno risposto con precisione e abbondanza di particolari. La Brancatisano ha sottolineato come il messaggio di Escrivá sia stato antesignano del Concilio Vaticano II e della teologia del laicato, in modo particolare per il ruolo della donna nella Chiesa; Carlo Sorci, con molta semplicità, ha raccontato come grazie ad un amico abbia preso sul serio la vita cristiana scoprendo pratiche di pietà mai conosciute e piano piano abbia trovato la sua vocazione all'Opus Dei.
Venerdì 11 giugno la biografia è stata presentata anche a Palermo, nella prestigiosa sede della Fondazione Banco di Sicilia. Alla presenza di circa duecento persone, l’incontro è stato introdotto dal saluto del Presidente della Fondazione, prof. Salvatore Butera. Dopo la proiezione di un breve filmato che ha mostrato alcune immagini di san Josemaría, è intervenuta la dott.ssa Maria Sorci, che ha mostrato l’influenza che ha avuto il messaggio di san Josemaría nella sua vita di madre di nove figli. Ha preso poi la parola il curatore dell’edizione italiana dell’opera, il dott. Aldo Capucci, che ne ha sintetizzato l’origine, i contenuti e gli spunti narrativi che ne fanno un libro di straordinaria attualità, oltre che fondato su una robusta documentazione. È poi intervenuto il prof. Leonardo Urbani, docente di Urbanistica, che ha sottolineato la modernità della figura del Fondatore dell’Opus Dei. L’incontro di è concluso con un breve commento del moderatore, dott. Lucio Galluzzo, già direttore della sede ANSA di Palermo, che ha paragonato la figura del santo a una sorta di “imprenditore spirituale”, che ha saputo portare avanti e sviluppare il messaggio ricevuto da Dio fondandosi sulla risorsa più preziosa, la preghiera.
A maggio, a Marsciano, non lontano da Perugia, il dott. Aldo Capucci ha presentato l’opera di fronte a un pubblico numeroso e attento. Il relatore ha raccontato la genesi dell’opera, la prima condotta sull’intero materiale del processo di Canonizzazione di Josemaría Escrivá, sottolineando poi i passi del libro da cui emerge la sua forte tempra spirituale: il suo essere uomo di fede, uomo di pace, uomo di profonda umiltà, uomo di carità, sempre alla ricerca della volontà di Dio. Infine il relatore ha messo in rilievo l’unica ambizione di San Josemaría: servire Dio, la Chiesa e le anime.