La giornata è iniziata con la S. Messa officiata da mons. Diego Coletti, vescovo di Como, nella chiesa di Urio, che era stracolma di persone provenienti dai dintorni, ma anche da Como, Milano, Brescia, Firenze ed altre località italiane. Hanno concelebrato mons. Lucio Norbedo, vicario della Prelatura per l’Italia, il parroco di Carate Urio ed altri sacerdoti. All’esterno della chiesa sono stati messi due altoparlanti che hanno consentito a molti dei partecipanti di seguire la funzione religiosa anche dall’esterno. I presenti erano più di trecento.
Erano presenti alla funzione liturgica anche il prefetto di Como ed i sindaci di Carate Urio, Cernobbio, Moltrasio, Lenno, Laglio e Brienno (paesi vicino ad Urio che sono stati meta delle passeggiate di San Josemaría).
Nell’omelia mons. Coletti ha ricordato come i santi sono un tesoro per tutta la Chiesa e ci aiutano nel cammino della santità a cui tutti siamo chiamati. Tutti abbiamo beneficiato dell’insegnamento spirituale di San Josemaría e per questo dobbiamo ringraziare il Signore, come anche il senso etimologico della parola eucaristia ci chiama a fare. In particolare mons. Coletti si è soffermato, prendendo spunto dai testi liturgici, su tre aspetti che hanno contraddistinto la vita di San Josemaría: l’amore nei confronti del creato (“e noi siamo chiamati a creare l’Eden già su questa terra con il nostro lavoro, ci ricorda San Josemaría, che ha coniato il termine, materialismo cristiano, cercando di vivere santamente la vita ordinaria”); l’amore per la persona umana “chiamata a continuare l’Incarnazione del Verbo e a partecipare alle Sue sofferenze ed alla Sua gloria, vivendo la filiazione divina”; e infine l’amore alla Chiesa.
Finita la Messa, si è svolta la cerimonia di intitolazione della piazzetta antistante l’imbarcadero di Urio, recentemente rimessa a nuovo e valorizzata. Il Sindaco di Carate Urio, Daniele Maggi, in un breve intervento, ha sottolineato la semplicità e l’umiltà del Santo, che viene ricordato come una persona che nei suoi soggiorni è andato in quella piazza a parlare a tu per tu con gli abitanti del posto.
Poi mons. Lucio Norbedo ha ricordato con commozione la figura del santo che ha avuto modo di conoscere da giovane universitario in varie occasioni ad Urio; ha ricordato anche il lavoro delle donne dell’Opus Dei che viene svolto da anni nel vicino Castello di Urio e che non va visto solo come semplice attività domestica nei confronti dei partecipanti alle attività del Castello, ma come cammino concreto nel cercare la santità e come gioia nell’occuparsi delle necessità degli altri. Al termine il Vescovo, dopo aver ringraziato anche la banda del corpo musicale caratese, che ha allietato la cerimonia, ha scoperto la targa in bronzo posta nella piazza in cui è stato scritto: San Josemaría Escrivá – sacerdote – 1902-1975 – Fondatore dell’Opus Dei – Presente a Carate Urio dal 1955 al 1973.
Al termine dell’intitolazione della piazzetta, gli intervenuti si sono diretti al Castello di Urio, dove era previsto un open-day a cui sono intervenute, nel corso della giornata, più di un migliaio di persone, che hanno potuto prendere parte a visite guidate nella storica villa con il suo splendido giardino. C’è stata anche la possibilità di visitare una mostra fotografica sulla vita del santo allestita nei locali della villa.
Il Castello ospita ordinariamente convegni per studenti, professionisti e docenti universitari e attività formative per uomini e donne di ogni condizione sociale. Durante le numerose visite a Carate Urio San Josemaría Escrivá ha diffuso il suo messaggio spirituale, un messaggio di semplicità e di solidarietà sociale, realizzata attraverso la santificazione del lavoro e il compimento dei propri doveri nella vita di tutti i giorni: questo messaggio dà vita a tutte le attività del Centro Internazionale “Castello di Urio”.