Jorge Mario Bergoglio nacque a Buenos Aires il 17 dicembre 1936, primo di cinque figli in una famiglia di origine italiana. Dopo il diploma da tecnico chimico, è entrato nel seminario diocesano e poi nel noviziato della Compagnia di Gesù.
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È stato ordinato sacerdote il 13 dicembre 1969. Nel 1973 è diventato provinciale dei gesuiti in Argentina e, negli anni successivi, ha ricoperto il ruolo di rettore del Collegio San Giuseppe e di parroco a San Miguel.
Il 20 maggio 1992 è stato nominato vescovo ausiliare di Buenos Aires da Giovanni Paolo II, che nel 2001 lo ha creato cardinale.
Il 13 marzo 2013, dopo la rinuncia di Benedetto XVI, Jorge Mario Bergoglio è stato eletto 266° Papa della Chiesa cattolica. È stato il primo pontefice proveniente dal continente americano e il primo gesuita. Ha scelto il nome Francesco.
Durante il suo pontificato ha pubblicato quattro encicliche e sette esortazioni apostoliche. Tra i temi ricorrenti ha affrontato la misericordia, la cura del creato, la fraternità e la centralità della persona.
Papa Francesco ha compiuto 47 viaggi apostolici in 67 Paesi, promuovendo le periferie geografiche ed esistenziali, la pace, il dialogo ecumenico e interreligioso e la giustizia sociale.
Nell’enciclica Lumen Fidei ha scritto:
“La fede non è un rifugio per gente senza coraggio, ma la dilatazione della vita. Essa fa scoprire una grande chiamata, la vocazione all’amore, e assicura che quest’amore è affidabile, che vale la pena di consegnarsi ad esso, perché il suo fondamento si trova nella fedeltà di Dio, più forte di ogni nostra fragilità”
Nei primi mesi di pontificato, ha visitato Lampedusa per ricordare le vittime delle migrazioni nel Mediterraneo. Nel 2015 ha pubblicato Laudato si’, l’enciclica sulla cura della casa comune.
In Laudato si’ ha scritto:
“Non ci sarà una nuova relazione con la natura senza un essere umano nuovo. Non c’è ecologia senza un’adeguata antropologia. Quando la persona umana viene considerata solo un essere in più tra gli altri, che deriva da un gioco del caso o da un determinismo fisico, «si corre il rischio che si affievolisca nelle persone la coscienza della responsabilità».”
Ha partecipato a quattro Giornate Mondiali della Gioventù: Rio De Janeiro (2013), Cracovia (2016), Panama (2019) e Lisbona (2023).
Nel 2016 ha aperto il Giubileo della Misericordia, dichiarando che “nessuno può essere escluso dalla misericordia di Dio”.
Nel 2019 ha firmato ad Abu Dhabi, insieme al grande imam di Al-Azhar, il Documento sulla fratellanza umana.
Nel 2020 ha pubblicato l’enciclica Fratelli tutti, in cui ha scritto:
“Ogni giorno ci viene offerta una nuova opportunità, una nuova tappa. Non dobbiamo aspettare tutto da coloro che ci governano, sarebbe infantile. Godiamo di uno spazio di corresponsabilità capace di avviare e generare nuovi processi e trasformazioni. Dobbiamo essere parte attiva nella riabilitazione e nel sostegno delle società ferite.”
Nel 2024 ha aperto la Porta Santa per il Giubileo Ordinario del 2025, ricordando: “La speranza non delude”.
Nella sua ultima enciclica, Dilexit nos, ha scritto:
“L’amore di Cristo per ciascuno non è astratto o generico, ma implica una personalizzazione per cui il credente si sente valorizzato e riconosciuto per sé stesso.”
Papa Francesco è morto il 21 aprile 2025, all’età di 88 anni.
Le sue parole e i suoi gesti hanno lasciato la testimonianza di un pontificato che ha posto al centro le periferie geografiche ed esistenziali, ricordando che “la realtà è più importante dell’idea”.
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