Dal 1990 molti ungheresi hanno potuto conoscere con maggior profondità il messaggio della santificazione della vita quotidiana.
E’ il caso degli studenti che trascorrono i loro anni universitari nelle Residenze Orbánhegy e Fenyvesliget. “Ci sono molte persone qui in Ungheria che aspettano che li avviciniate a Cristo. In questo consiste la vera amicizia!” ha detto il Prelato ai residenti di Orbánhegy nel suo recente viaggio a Budapest.
In Fenyvesliget, le residenti lo hanno accolto con i loro vestiti tipici e con canzoni popolari. “Anche Gesù è stato giovane come voi. Quando state studiando o lavorando, quando state facendo sport o vi state divertendo, chiedetevi: Gesù farebbe questo come lo sto facendo io adesso?”
Il Prelato ha invitato il gruppo di donne che prendono parte alle attività di formazione cristiana a impegnarsi per rendere compatibile la loro vita professionale con quella familiare “con pace, alla presenza di Dio, facendo le cose con la maggior perfezione possibile, per poter trasformare così tutto in preghiera”.
Anche alcuni sacerdoti diocesani ungheresi si sono sentiti aiutati dallo spirito diffuso da san Josemaría. A un gruppo di loro, monsignor Javier Echevarría ha consigliato “di essere molto fedeli al loro Vescovo, di stringere rapporti di amicizia con i loro fratelli nel sacerdozio – soprattutto con quelli che sono soli o ammalati – e di pregare molto per gli altri e specialmente per il Papa”.
Il Prelato si è anche recato a pregare nella chiesa di Sant’Anna (Belvárosi Szent Anna Templom), che il Vescovo locale ha affidato a sacerdoti della Prelatura.
E’ la terza volta che il Prelato si reca a Budapest, per incontrare fedeli e amici dell’Opus Dei. Le volte precedenti sono state nel 1995 e nel 2005.