Lettera n. 8 di san Josemaría, punti 31 e 32

Condividiamo due punti della lettera numero 8 di san Josemaría, “Sullo spirito di servizio alla Chiesa che deve caratterizzare la vita dei membri dell’Opus Dei”.

La lettera numero 8, designata anche dall’incipit Legitima hominum, è datata 31 maggio 1943 e fu inviata il 6 febbraio 1967. Si può leggere in versione integrale nella raccolta Lettere Vol. 2, a cura di Luis Cano, Edizioni Ares 2023.


31. Ut omnes unum sint, tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità – consummati in unum – e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me (Gv 17, 21-23).

Così Gesù prega Dio Padre per noi e questa è la preghiera che tutti i figli del Signore nell’Opus Dei, uniti a Cristo, recitano ogni giorno sin dagli inizi dell’Opera: pro unitate apostolatus, per l’unità che solo il Papa assicura a tutta la Chiesa e il vescovo in comunione con la Santa Sede alla sua diocesi.

32. Unità nella carità, nell’amore di Dio che rivela a tutti gli uomini che il Signore li ama e vuole che siano salvati: Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna (Gv 3, 16).

L’anelito di unità, figlie e figli della mia anima, ci dà un motivo in più per amare il Papa con tutte le forze ed essere sempre pronti a servire la sua augusta persona, chiunque egli sia. Quando sarete vecchi e io avrò reso conto delle mie azioni a Dio, ricordatevi di dire ai vostri fratelli che il Padre amava il Papa con tutto il suo cuore.

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