Al termine dell'Udienza Generale dello scorso 26 marzo, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha rivolto parole di saluto, in diverse lingue, ai pellegrini convenuti in Piazza San Pietro, chiedendo prima di tutto di pregare per la pace nel mondo, specialmente in Iraq. Il Papa ha anche annunciato che il 7 ottobre prossimo, festa della Madonna del Rosario, si recherà in pellegrinaggio al Santuario Mariano di Pompei.
"Carissimi" - ha detto il Papa rivolgendosi ai pellegrini italiani - "ieri abbiamo celebrato la solennità dell'Annunciazione, primo dei 'misteri della gioia', che ricorda l'incarnazione del Figlio di Dio, Principe della Pace. Recitando la Corona del Santo Rosario, abbiamo meditato questo mistero con il cuore oppresso dalle notizie che giungono dall'Iraq in guerra, senza dimenticare gli altri conflitti che insanguinano la Terra".
"Quanto è importante" - ha proseguito il Pontefice - "che, durante quest'Anno del Rosario, si perseveri nella recita della Corona per implorare la pace! Chiedo che lo si continui a fare specialmente nei Santuari mariani. A Maria, Regina del Rosario, affido fin d'ora il proposito di recarmi in pellegrinaggio nel suo Santuario a Pompei il prossimo 7 ottobre, in occasione proprio della festa della Madonna del Rosario. La materna intercessione di Maria ottenga giustizia e pace per il mondo intero!".
Esprimendosi in lingua olandese, il Santo Padre ha detto ai pellegrini provenienti dai Paesi Bassi e dal Belgio: "Eleviamo a Dio la nostra preghiera perché l'odio possa essere vinto dall'amore, e la pace, la giustizia e la solidarietà possano crescere in ogni angolo della terra, nello spirito del Vangelo".
Successivamente, rivolgendosi ai pellegrini provenienti dalla Polonia, e salutando il Cardinale Primate della Polonia, il Ministro per i Beni Culturali e per le Opere d'arte, gli Ambasciatori di Polonia e di Francia presso la Santa Sede, il Papa ha detto: "Alla conclusione dell'Udienza benedirò la copia del famoso affresco della 'Mater admirabilis' della Chiesa della Santissima Trinità ai Monti. La tradizione lo lega in maniera singolare con Cipriano Norwid. Davanti a questa immagine egli implorava per se stesso il dono della conversione e della fede. Esprimo la mia gioia, che quel fatto venga ricordato per mezzo di questa copia dell'affresco collocata nella chiesa di Santa Caterina a Varsavia".