I pomeriggi culturali del Progetto Uomo

Mario Clavell è un maestro in pensione che, a Santiago di Compostella, collabora al Progetto Uomo, un organismo formato da 26 Centri che assistono annualmente, in tutta la Spagna, più di 20.000 persone che hanno problemi di droga, unitamente alle loro famiglie.

Mario collabora al Progetto Uomo da vari anni.

“Grazie! Alla prossima...” Così i presenti hanno salutato l’ultimo conferenziere, un noto fotografo della stampa regionale: “Con loro mi sono trovato perfettamente a mio agio; apparivano molto interessati. Non mi capita tanto spesso di trovare un simile interesse al mio lavoro”, commentava alla fine dell’incontro, una conferenza-colloquio a “Las Cernadas”.

La soddisfazione di lavorare per gli altri

Ho la fortuna di poter collaborare come volontario al Progetto Hombre Galicia, e sto cercando di coinvolgere i miei amici. Un pomeriggio al mese vado con un invitato nella Comunità Terapeutica “Las Cernadas” (Val do Dubra, a tredici chilometri da Santiago), dove alcune decine di persone ricevono un’assistenza specifica per uscire dalla droga.

La versatilità del programma permette a ogni volontario di collaborare in base alle proprie capacità personali. Per me è il lavoro ideale, perché sono un insegnante in pensione, e ho tempo, conoscenze..., gente positiva, capace di stimolare i residenti della comunità.

Ogni invitato parla del proprio lavoro: “Grazie a voi, ragazzi, per avermi ascoltato con tanta attenzione. Coraggio, siete dei campioni!”, si congedava così Ettore, un ufficiale dell’Esercito, che aveva parlato della necessità di perseverare per andare avanti nella vita.

Alle cinque del pomeriggio abbiamo la conversazione introduttiva e poi la chiacchierata che, certe volte, bisogna troncare a forza: “Amici, sono le sette, e avrete altre cose da fare... Un’ultima domanda”. “Va bene, altre due...!”.

Incontro con il musicista e compositore Amador Santos.

Amador, direttore in pensione della Banda Municipale e compositore, è venuto un giorno con me per parlare di musica e ormai da oltre due anni collabora al Progetto: fa ascoltare un disco e commenta la musica ogni ultimo sabato del mese. “Dimostrano un grandissimo interesse per il pezzo che faccio ascoltare, e io ne godo quanto loro”.

“Sappi che ritorno con grande piacere: ho figli adolescenti e mi dà coraggio vedere che queste persone riescono a venir fuori da certi comportamenti a rischio - dice José Miguel, professore di Storia medievale -; quando mi trovo lì, penso che siano figli miei”.

Ognuno s’inventa un proprio modo di collaborare: storici, biologi, fisici, poeti, musicisti, pittori, medici, compositori, economisti, imprenditori, geologi, meteorologi, marinai, attori, radiotelefonisti, fotografi. Sono molti gli invitati passati da “Las Cernadas” e tutti accettano con entusiasmo di venire nuovamente. “Fa piacere dedicare tempo e conoscenze in cambio di niente, per il solo gusto di sentirsi utili”, riconosce Javier un fisico esperto di particelle atomiche che fa una visita annuale a “Las Cernadas”.

Il giornalista Juan Vicente Boo, novembre 2011.

Gli interni che partecipano al Programma rimangono attenti tutto il tempo, intervengono... e sono molto riconoscenti: “Più che alle mie lezioni!”, osserva compiaciuto Julio, docente di Arte. E anche Fernando, compositore di musica sinfonica contemporanea, afferma: “Non trovo facilmente un pubblico tanto ricettivo e sensibile”.

Volontari insieme a professionisti

I residenti a “Las Cernadas” sono in via di reinserimento, desiderosi di venir fuori dalla fase di assuefazione nella quale erano caduti. I volontari cercano di mostrare loro un mondo lavorativo, artistico e professionale costruttivo che li aiuti a lottare per uscire dal vicolo cieco nel quale si erano cacciati. “Ehi! - mi saluta Cristiano per la strada -, sto lavorando in una società ippica; ho finito il Programma, le sessioni con Chicho mi hanno aiutato a venirne fuori”. Chicho è un attore televisivo molto popolare, che aveva parlato della perseveranza per trovare un posto di lavoro.

Con Manuel Borobio, architetto

Il Progetto Uomo è inserito in un quadro internazionale ed è una iniziativa della Chiesa cattolica presente in venti paesi del mondo. Gli invitati lo sanno e pensano che la loro partecipazione sia un’opera di misericordia fra quelle menzionate nel Compendio del Catechismo della Chiesa cattolica: insegnare, consolare, visitare...

Un luogo da cui tutti usciamo vincitori

Grazie alla mia vocazione all’Opus Dei ho imparato che una parte dell’essenza della vita cristiana consiste nello stimolare la sensibilità verso le necessità degli altri. Ora che sono in pensione e ho tempo a disposizione, trovo nella mia collaborazione al Progetto Uomo uno spazio che mi permette di servire le persone che hanno bisogno di aiuto, essendo io stesso il primo beneficiario; in questo volontariato alla fine siamo tutti contenti: i “conferenzieri”, i residenti di “Las Cernadas”... e anch’io.