Il Motu Proprio presuppone una chiamata a prendere coscienza della potenzialità del carisma dell’Opus Dei nella missione della Chiesa. Come dice il Santo Padre, ‟secondo il dono dello Spirito ricevuto da san Josemaría Escrivá de Balaguer, infatti, la Prelatura dell’Opus Dei, con la guida del proprio Prelato, attua il compito di diffondere la chiamata alla santità nel mondo, attraverso la santificazione del lavoro e degli impegni familiari e sociali”. Poiché il Papa in persona ha ricordato questa responsabilità, i fedeli dell’Opus Dei si sentiranno spinti a capire con profondità sempre maggiore quel carisma e a discernere, con i lumi dello Spirito Santo, come incarnarlo nelle nuove situazioni del nostro mondo.
Motu Proprio “Ad charisma tuendum”: domande e risposte
Le modifiche stabilite in questi canoni si riferiscono alle norme generali sulle prelature personali. Nell'aggiunta circa i laici – ragion d'essere dell'Opus Dei: cristiani comuni in mezzo al mondo, che cercano Dio nel lavoro professionale e nella vita ordinaria – viene esplicitato che sono fedeli delle loro diocesi, come qualsiasi altro cattolico. Nel caso dell'Opera, inoltre, sono membri di questa famiglia soprannaturale, in virtù di una specifica chiamata vocazionale.
Naturalmente dovranno essere cambiamenti che non tocchino alcun aspetto essenziale dell'Opera così come l’abbiamo ereditata da san Josemaría; si tratta, piuttosto, come vuole il Santo Padre, di proteggere, di salvaguardare il carisma (Ad charisma tuendum).