24 ore al giorno, 365 giorni l’anno

Don José Carlos González Sánchez, madrileno di Carabanchel, è il parroco della chiesa dedicata alla Incarnazione del Signore, nel distretto di San Biagio. Parliamo con lui della sua cappella di adorazione eucaristica perpetua e di altre cose.

“Più che una caratteristica specifica, io preferisco dire che la cappella dell’adorazione perpetua della nostra parrocchia è un tesoro. Tutto è cominciato per iniziativa del precedente parroco cinque anni fa, forse con l’idea di far durare l’adorazione eucaristica per un certo tempo…, e ormai sono passati cinque anni, 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno. È meraviglioso vedere come la gente viene a pregare, a tenere compagnia al Signore… I momenti di maggiore affluenza sono il tramonto e l’alba. Negli ultimi tempi viene molta gente anche a mezzogiorno: lavorano da queste parti e quando è ora di pranzare, mangiano qualcosa in fretta e poi vengono a pregare”.

Don José Carlos è anche il cappellano della Facoltà di Filosofia dell’Università Complutense e di una residenza per anziani; è socio della Società Sacerdotale della Santa Croce e, naturalmente, dice: “Io non mi annoio, no di certo. A malapena riesco a stare dietro a Facebook. In parrocchia abbiamo una comunità neo-catecumenale, un gruppo di rinnovamento carismatico, la catechesi per la Comunione, per il dopo-Comunione e per la Cresima, i corsi per fidanzati…; gestiamo anche una sala da pranzo per anziani nella quale ogni giorno 25 persone possono mangiare un pasto caldo; ogni mese distribuiamo più di 300 pacchi di prodotti alimentari alle famiglie bisognose; c’è anche un’associazione di persone grandi molto attiva, che organizza parecchie attività, riunioni di alcolisti anonimi e di giocatori d’azzardo anonimi…”.

Gli domandiamo che ripercussione ha avuto la crisi economica sui suoi fedeli; ci risponde che “le quattromila persone che fanno parte della parrocchia sono soprattutto persone di una certa età e fra di esse forse la crisi si nota meno, anche se si nota. Per esempio, questo mese abbiamo distribuito 312 pacchi di viveri che ci aveva dato la Banca degli Alimenti, mentre nello stesso mese dell’anno passato ce ne avevano chiesto solo 14”.

Parrocchia dell' Incarnazione

“Mi piace spiegare – continua, per ricondurre la conversazione verso ciò che più gli preme – che la parrocchia c’è perché la gente scopra che la Chiesa è una famiglia nella quale tutti vengono accolti e curati uno per uno, non per quello che hanno ma per quello che sono. È meraviglioso essere presenti quando una persona scopre Cristo, e questo succede spesso, grazie a Dio, in occasione della catechesi per il Battesimo o per la Comunione, quando i figli sono vicini ai genitori e questi trovano qualcosa che cercavano, ma senza sapere bene dove trovarlo. Per esempio, ogni anno abbiamo qualche battesimo di adulti.