Opus Dei

"In poche parole, la beata Guadalupe e io siamo diventati amici". Pubblichiamo la testimonianza di un seminarista che ha scelto Guadalupe come la sua protettrice personale nello studio.

Quando è stata recuperata dai servizi di salvataggio dell’esercito cileno, Veronica era da otto ore alla deriva nell’Oceano Pacifico. I suoi genitori, Ángel e Veronica, assicurano che al “recupero” ha partecipato anche Guadalupe Ortiz de Landázuri.

Quando le prime donne dell’Opus Dei partirono per il Messico per iniziare l’attività apostolica, non esitarono a mettersi sotto la protezione di Nostra Signora di Guadalupe. Di questo gruppo di donne faceva parte Guadalupe Ortiz de Landázuri, che doveva il suo nome a questa invocazione mariana, perché nata il giorno della sua festa.

Siccome Guadalupe mi ha concesso diversi favori legati alla mia vita professionale, ho deciso di nominarla “mia socia”.

Sono iscritta al primo anno di Ingegneria Industriale a Madrid e dovevo sostenere soltanto l’esame di Chimica Industriale I per finire il primo quadrimestre.

Dovevo ripetere un esame in cui ero stata bocciata nella prima sessione perché non mi ero preparata a sufficienza per cause che non dipendevano da me, sicché questa volta mi presentavo con molta fiducia dopo aver studiato molto.

Racconto di un numero (il 58), di una novena a Guadalupe e del titolo di intercessore nei riguardi di una ragazza che fa ricerche sul cancro.

Avevamo bisogno di vendere la nostra vecchia casa per poterne comprare una nuova.

Ho raccomandato a Guadalupe il lavoro di mia sorella, che qualche mese fa ha perduto l’impiego. Lei è ingegnere chimico e per questo ho deciso di rivolgermi a Guadalupe.

Non è che mi dedichi al mondo militare, ma consideravo i miei dolori alla spalla come un avversario, nemico del mio buonumore e delle gioie della mia vita accanto alle persone che amo.