“L'orazione come il battito del cuore”
Se davvero vuoi essere anima penitente - penitente e allegra -, devi difendere, al di sopra di tutto, i tuoi tempi quotidiani di orazione - di orazione intima, generosa, prolungata -, e devi fare in modo che questi tempi non siano a scappa e fuggi, ma a ora fissa, se possibile. Non cedere in questi particolari. Sii schiavo di questo culto quotidiano a Dio, e ti assicuro che ti sentirai sempre contento. (Solco, 994)
“Un'orazione continua”
Padre, mi hai confidato: io mi porto addosso molti sbagli, molti errori. — Lo so bene, ti ho risposto. Ma Dio nostro Signore, che pure lo sa e ci fa conto, ti chiede solo l'umiltà di riconoscerlo, e la lotta per rettificare, per servirlo ogni giorno meglio, con più vita interiore, con un'orazione continua, con la devozione e con l'impiego dei mezzi adeguati per santificare il tuo lavoro. (Forgia, 379)
“Non è forse questa una vita di continua orazione?”
Santi, anormali?... È giunto il momento di sfatare questo pregiudizio. Dobbiamo insegnare, con la naturalezza soprannaturale dell'ascetica cristiana, che neppure i fenomeni mistici significano anormalità: è quella la natura propria di tali fenomeni..., così come altri processi psichici o fisiologici hanno la loro. (Solco, 559)
“Il Signore ci soccorre e ci risolleva”
Tu non puoi trattare nessuno senza misericordia: e, se ti sembra che una persona non sia degna di misericordia, devi pensare che neppure tu meriti nulla. — Non meriti di essere stato creato, né di essere cristiano, né di essere figlio di Dio, né di appartenere alla tua famiglia... (Forgia, 145)
“Implora la misericordia divina”
Per ciascuno di noi, come per Lazzaro, fu proprio un “veni foras” — vieni fuori, a metterci in movimento. — Come fanno pena quelli che ancora permangono morti, e non conoscono il potere della misericordia di Dio! — Rinnova la tua santa gioia perché, di fronte all'uomo che si decompone senza Cristo, si alza l'uomo che è risorto con Lui. (Forgia, 476)
“La lotta contro la superbia deve essere costante”
È cosa molto grande sapersi nulla davanti a Dio, perché è proprio così. (Solco, 260).
“Non possiamo insegnare quello che non mettiamo in pratica”
“Coepit facere et docere” — Gesù cominciò a fare e poi a insegnare: tu e io dobbiamo dare la testimonianza dell'esempio, perché non possiamo condurre una doppia vita: non possiamo insegnare quello che non mettiamo in pratica. In altre parole, dobbiamo insegnare quello che, perlomeno, ci sforziamo di mettere in pratica. (Forgia, 694)
“Dio ama scegliere strumenti deboli ”
Stiamo volentieri, Signore, nella tua mano piagata. Stringici forte! Spremici! Fa' che perdiamo tutta la miseria terrena!, che ci purifichiamo, che ci infiammiamo, che ci sentiamo imbevuti del tuo Sangue! — E poi, gettaci lontano!, lontano, con fame di messe, in una semina ogni giorno più feconda, per Amore di Te. (Forgia, 5)
“Magari non ti mancasse semplicità”
Guarda: gli apostoli, con tutte le loro miserie palesi e innegabili, erano sinceri, semplici..., trasparenti. Anche tu hai miserie palesi e innegabili. —Magari non ti mancasse semplicità! (Cammino, 932)
“Eccomi, perché mi hai chiamato”
È giunto per noi un giorno di salvezza, di eternità. Una volta ancora si odono i richiami del Pastore Divino, le sue parole affettuose: “Vocavi te nomine tuo” — ti ho chiamato per nome.