Commento al Vangelo: La proposta di Gesù

Commento al mercoledì della XXVI settimana del Tempo Ordinario. «Gli disse: Seguimi». Percorrere le strade del mondo facendoci eco della misericordia di Gesù è una fonte sicura di gioia.

Vangelo (Lc 9,57-62)

In quel tempo, mentre camminavano per la strada, un tale disse a Gesù: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».
A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio».
Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio».


Commento

Gesù cammina con decisione verso Gerusalemme per compiere la missione che il Padre gli aveva affidato e che infiammava il suo cuore: aprire le porte del Cielo a tutta l’umanità. Il suo passaggio non lascia indifferenti quanti lo contemplano e suscita reazioni coraggiose: «Ti seguirò…». Ma il Signore risponde in maniera ancora più radicale: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio» (Lc 9,62). Queste parole richiamano la storia di Eliseo narrata nell’Antico Testamento: Elia gli concede di lasciare l’aratro e di salutare i suoi genitori prima di unirsi alla sua missione (cfr. 1Re 19,20-21). Ora, invece, ci viene suggerito che la chiamata di Gesù è ancora più urgente: bisogna rispondere, non c’è tempo da perdere.

Forse abbiamo visto film o serie in cui arriva un momento cruciale: il protagonista deve prendere una decisione che segnerà tutta la sua vita. Accetterà la dichiarazione d’amore che riceve? Dirà di sì all’avventura che gli viene proposta? In pochi istanti la storia può prendere una direzione o un’altra, completamente diverse… Qualcosa di simile avviene in questo passo del Vangelo: Gesù lancia una proposta che impegna tutta la vita dei suoi interlocutori. E ancora oggi il Maestro continua a chiamare ad unirsi alla sua missione, a percorrere le strade del mondo per farsi eco della sua misericordia. «Perché non ti dai a Dio una buona volta…, sul serio…, adesso?»[1]. Esiste una santa impazienza dell’amore.

Non sappiamo quale sia stata la risposta finale di questi tre personaggi del Vangelo odierno. Forse, dopo un attimo di esitazione, hanno seguito Gesù. In ogni caso, la Scrittura ci presenta un esempio perfetto di risposta pronta, totale ed entusiasta: è l’esempio di santa Maria. Quando l’arcangelo Gabriele le annuncia che Dio vuole che sia la sua Madre, ella domanda come si compirà quel prodigio e abbraccia senza esitazione la missione: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola» (Lc 1,38).


[1]San Josemaría, Cammino, n. 902.