Commento al Vangelo: Gesù Cristo, presente nella Chiesa e nelle nostre difficoltà

Vangelo e commento della domenica della 12ª settimana del tempo ordinario. "Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?” Nella vita della Chiesa e nella nostra vita ci saranno sempre tempeste, cioè difficoltà. Restiamo sereni, sapendo che il Signore è sempre con noi, ci vede e ci dà il suo aiuto.

Vangelo (Mc 4, 35-41)

In quel medesimo giorno, venuta la sera, disse loro: «Passiamo all'altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com'era, nella barca. C'erano anche altre barche con lui. Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t'importa che siamo perduti?». Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?». E furono presi da grande timore e si dicevano l'un l'altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».


Commento

I tre vangeli sinottici narrano di due tempeste che si sollevarono bruscamente sulle acque solitamente calme del lago di Gennesaret. Quella del Vangelo di oggi fu la prima. Molti autori, soprattutto i Padri della Chiesa, ne hanno sottolineato il carattere simbolico. In questa barca sballottata dalle onde hanno visto la barca di Pietro, della Santa Chiesa, ma anche di ogni cristiano, nel suo sforzo di essere fedele alla nostra fede cristiana.

Guardando agli eventi più recenti, oggi possiamo pensare soprattutto alla Chiesa, nostra Madre. A questo proposito, ricordiamo ciò che papa Francesco ha detto in uno dei suoi documenti parlando della Chiesa ai giovani: "In realtà, nei suoi momenti più tragici, sente la chiamata a tornare all’essenziale del primo amore." (Esortazione Christus vivit, 25 marzo 2019, n. 34).

Senza dubbio, questo invito ci riempie di entusiasmo. In questo momento, quindi, ognuno di noi deve cercare di rispondere a questa chiamata nel miglior modo possibile, tanto più che alcuni potrebbero pensare che Dio ci abbia abbandonato o che si stia disinteressando di ciò che sta accadendo nel nostro mondo, nella Chiesa e persino nella nostra stessa vita. Tuttavia, qualunque sia la nostra impressione personale, dobbiamo essere certi che un tale pensiero non è altro che una tentazione infondata.

Basta ricordare un meraviglioso testo di Isaia, la cui lettura ci conforta e ci dà sempre forza: "Sion ha detto: «Il Signore mi ha abbandonato, il Signore mi ha dimenticato». Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se queste donne si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai." (Is 49,14-15). Da parte di Dio, si tratta di un vero e proprio impegno, che nostro Signore ha confermato poco prima di salire al cielo, con una nuova solenne promessa: "E sappiate che io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo" (Mt 28,20). Ogni giorno, compresi quelli che siamo abituati a chiamare "cattivi". In questo ambito, ognuno può pensare alle sue personali "tempeste", senza dubbio di poca importanza, ma non per questo meno spiacevoli della vita quotidiana.

È in queste tempeste che il Signore mette alla prova la nostra fede e anche la nostra costante e fiduciosa preghiera alla Vergine Maria, Madre della Chiesa: quando tutto va bene e, ancor più, quando sentiamo qualche notizia che ci preoccupa o ci rattrista.